LA CHUTE DE LA MAISON USHER
Sog.: da La caduta della casa degli Usher e altri racconti di Edgar Allan Poe. Scen.: Jean Epstein. F.: Georges Lucas. Scgf.: Pierre Kéfer. Aiuto regia: Luis Buñuel. Int.: Marguerite Gance (Madeleine Usher), Jean Debucourt (Roderick Usher), Charles Lamy (l’amico), Fournez-Goffard (il medico), Luc Dartagnan (il domestico), Halma, Pierre Hot. Prod.: Les Films Jean Epstein. 35mm. L.: 1806 m. D.: 65’ a 24 f/s. Bn.
Scheda Film
La Chute de la maison Usher, ispirato a temi di Edgar Allan Poe è stato prodotto e realizzato da Jean Epstein nel 1928, su pellicola nitrato. Nel 1963 Marie Epstein realizza un controtipo su negativo acetato trasponendolo da 18 a 24 fotogrammi al secondo, al ritmo imposto dal cinema sonoro. Nel 1979, in occasione della messa in onda del film nell’ambito del programma Cinéma de minuit (trasmissione cinefila della televisione francese), Marie Epstein effettua una sonorizzazione commissionando una musica sincronizzata a Roland de Candé, produce un controtipo negativo sonorizzato e, in seguito, varie copie per la distribuzione.
Emilie Cauquy
Quando la televisione francese mi chiese La Chute de la maison Usher per trasmetterlo nell’ambito del programma Cinéma de minuit, ho immediatamente pensato a sonorizzare il film. Cosa che mi fu subito rimproverata dai cultori incondizionati del silenzio del cinema muto. Per poco non venni tacciata di sacrilega, e lo sarei certamente stata se avessi voluto turbare quel silenzio con la benché minima parola. Ma non va dimenticato che in origine i film muti erano sempre proiettati con un accompagnamento musicale, vuoi con un’orchestra nelle sale di prima visione, vuoi con un duo violino-pianoforte, o anche solo con una modesta pianola meccanica nelle piccole sale di quartiere. Capace del meglio come del peggio, la musica che accompagnava l’immagine poteva distruggerla o magnificarla. L’importante era fare la scelta giusta. Poco prima della morte, Jean Epstein aveva previsto una versione sonora di La Chute de la maison Usher rimasta allo stato di progetto. L’immagine è costantemente accompagnata da un’atmosfera sonora musicale che coniuga la musica ai rumori della vita: debole soffio del vento, mormorio dell’acqua e delle foglie, gocce di pioggia, scricchiolii di legna, rumori naturali resi insoliti e interrotti da silenzi che assumevano così tutta la propria valenza drammatica. Erano solo indicazioni, senza ulteriori precisazioni. Non fece in tempo a realizzare il progetto, che lasciò incompiuto nel 1953. Non mi restava altro da fare che sonorizzare la versione muta che aveva girato nel 1928. Anzitutto bisognava rispettare la velocità originale delle immagini, particolarmente importante per via del ralenti drammatico che è una componente essenziale del film. È stato quindi necessario trasporre il ritmo delle riprese del muto a 18 fotogrammi al secondo nel ritmo della proiezione sonora a 24 fotogrammi al secondo, grazie a un’operazione tecnica delicata e perfettamente riuscita, cosa piuttosto rara. Infine, chiesi a Roland de Candé di realizzare l’illustrazione musicale e lui la compose in piena sintonia con lo spirito e il cuore del film.
Marie Epstein