KESERÜ IGAZSÀG
35mm. L.: 2523m. D.: 90’ a 24 f/s. R.: Zoltán Várkony. Sc.: Endre Kövesi, Làszló Nádasy, Zoltán Várkony. F.: Barnabás Hegyi. M.: Ferenc Farkas, Szabolcs Fényes. Suono.: Mihály Lehmann. Direttrice artistica: Melinda Vasáry. In.: Ferenc Bessenyei (Sztankó), Miklós Gábor (Palócz), Éva Ruttkai (Klári), Vera Szemere (Mrs. Sztankó), Margit Németh (Irén Varga), Tibor Molnár (Bónis), Imre Sinkovits (Magician), Béla Barsi (Barczen), Oszkár Ascher (Béla Alter), György Kálmán (Gönczöl).
Scheda Film
Il film di Zoltán Várkony fu realizzato nel luglio 1956, durante un periodo di difficoltà alla vigilia della rivoluzione. Ispirato a un articolo di denuncia pubblicato da un giornale, esso è considerato un tipico ritratto dell’epoca. L’articolo riguardava il direttore di un’impresa di costruzioni che, per ragioni di prestigio, si ostinava a lavorare alla realizzazione di un progetto pur sapendo che esso era destinato a finire in tragedia.
Nel film János Sztankó, appena nominato direttore di un’impresa di costruzioni agricole, incontra il suo ex compagno di classe Palócz. Quest’ultimo è appena uscito dal carcere, dove era ingiustamente finito per false accuse. Sztankó decide di assumere l’amico, ingegnere, per assicurarsi risultati rapidi e spettacolari nella costruzione di un silo. Ma i lavori vengono condotti troppo in fretta e su una parete del silos si apre una crepa. Palócz vorrebbe sospendere i lavori, ma Sztankó, ormai accecato dal successo e dal potere, decide di proseguire. Il silos crolla causando alcune vittime. Sztankó lascia che Palócz venga arrestato come responsabile dell’incidente. Quando gli altoparlanti della città diffondono la notizia della sua nomina a direttore generale, la moglie lo abbandona, mentre il cane di Palócz gli abbaia contro.
Zoltán Várkony – considerato pure uno dei maggiori registi teatrali dell’epoca – fu attivo soprattutto nel genere drammatico. Nonostante la sua schematicità, The Bitter Truth fu il primo film a rappresentare gli intellettuali come vittime del potere dominante che tendeva a demolirne moralmente la professionalità. Il crollo del silo divenne un vero e proprio simbolo e il film fu vietato dalla censura per 30 anni. Esso venne distribuito per la prima volta soltanto in occasione del trentesimo anniversario della rivoluzione del 1956. Il restauro del film è stato realizzato a partire da un negativo originale conservato dagli archivi del Magyar Filmintezet.