KAŠTANKA

Ol’ga Preobraženskaja. Ass. regia: Ivan Pravov, N. Zubova

T. int.: Fedus Pes. Sog.: dal racconto omonimo di Anton Pavlovič Čechov. Scen.: Jurij Bolotov, Ol’ga Preobraženskaja. F.: Grigorij Giber. Scgf.: Dmitrij Kolupaev. Int.: Nikolaj Panov (clown Georges), Evgenija Chovanskaja (affittacamere), Antonin Pankryšev (Luka), Naum Rogožin (Mazamet, suonatore d’organetto), Leonid 219 Jurenev (Chiodo, vagabondo), Jura Zimin (Fedjuška), Elena Tjapkina (Nastas’ja, lavandaia), Michail Žarov, B. Snegirev (Agafon, vetturino), Gulja Koroleva, il cane Jackie. Prod.: Sovkino (1° stabilimento). Pri. pro.: 3 luglio 1926. 35mm. L.: 2115 m. D.: 76’ a 24 f/s. Pochoir.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

In questo adattamento cinematografico del celebre racconto di Cˇechov, alla storia della cagnolina smarrita si affiancano le vicende di Fedjuška, un bambino perduto. Le due linee narrative parallele avrebbero dovuto rafforzarsi a vicenda, ma di fatto ottengono l’effetto contrario. Nel racconto, Kaštanka è una cagnolina che si perde seguendo le orme del suo padrone ubriaco, il falegname Luka. Nel film viene rubata e venduta per poi essere gettata in strada. Il ragazzino smarrito invece finisce in una squallida pensione, che per atmosfera e fisionomie degli occupanti ricorda più Gor’kij (il dramma I bassifondi) che Cˇechov. Il suonatore di organetto Mazamet sfrutta il ragazzino, costringendolo a vagare di casa in casa in cerca di guadagni, mentre il falegname percorre con la lanterna le strade del vicinato alla ricerca del figlio scomparso, proprio come il figlio aveva cercato il cane perduto. La somiglianza tra le persone e gli animali viene sottolineata con il deliberato zoomorfismo dei personaggi (il naso del suonatore di organetto è simile al becco di un pappagallo). Il fondo manoscritti del Gosfilmofond conserva alcune varianti della sceneggiatura. In una di queste il ragazzino finisce in mezzo ai vagabondi, diventa apprendista calzolaio e infine riesce a riprendersi i soldi che all’inizio della storia un ladruncolo aveva rubato a suo padre. I cambiamenti relativi alle peripezie del protagonista appaiono legati alla ricerca di un genere: la variante con il ladruncolo si orientava verso il film d’avventura, mentre quella scelta dagli autori privilegia il melodramma con elementi d’impegno sociale. La critica accusò il film di eccessivo sentimentalismo, giudicò sbagliata la scelta di discostarsi dall’espediente narrativo cˇechoviano, la visione del mondo attraverso gli occhi di un cane, ma lodò il lavoro degli attori (soprattutto Rogožin e Panov) e dell’operatore. Il cane Kaštanka fu trovato quasi per caso e l’addestramento avvenne durante le riprese, ma agli occhi del pubblico e della critica Jackie superò perfino il celebre Rin-Tin-Tin e divenne una vera star del cinema. Nel 1926 il film ottenne il visto della censura e nel 1927 l’autorizzazione per la distribuzione all’estero (grazie alla quale una copia con didascalie ceche è stata rinvenuta da Mariann Lewinsky all’NFA di Praga). Finora in Russia si credeva che il film Kaštanka fosse andato perduto, in seguito alla decisione del Comitato centrale per l’approvazione dei repertori cinematografici che nel 1932 decise di vietarlo ai minori perché non pedagogico (“il sottoproletariato è raffigurato come cattivo, privo di coscienza di classe e di consapevolezza sociale”).

                                                                                                                                   Natal’ja Nusinova