K.Š.E. – KOMSOMOL – ŠEF ELEKTRIFIKACII

Esfir’ Šub

Scen.: Esfir’ Šub. F.: Vladimir Solodovnikov. Mus.: Gavriil Popov. Int.: Marietta Šaginian. Prod.: Moskovskaja Fabrika Rosfil’m, Sojuzkino. 35mm. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Un anno e mezzo dopo l’uscita di Sinfonia del Donbass (Simfonia Donbassa/Entuziazm) di Vertov, nell’autunno del 1932 Šub gira un documentario in presa diretta, K.Š.Ė. – Komsomol – šef ėlektrifikacii, per celebrare le grandi opere che segnarono la fine del primo piano quinquennale, nonché le possibilità del cinema sonoro. Monta i suoni industriali, i discorsi, la musica, le lingue e gli accenti: russo, armeno, americano, ucraino. Il Prologo, che echeggia Vertov, mostra gli strumenti del cinema durante “un momento di riprese sonore a Mosca”: il theremin, la grande macchina da presa blimpata, l’orchestra, l’immagine del suono sulla pellicola; e poi la radio, dove speaker in lingua inglese, tedesca e francese elogiano il piano quinquennale terminato in quattro anni.
In una fabbrica di lampadine di Leningrado l’operaia Kira Paramonova parla dei suoi compagni e del lavoro a catena. In una grande sala, le turbine (di produzione americana, come indicano le targhette) vengono assemblate per il cantiere di Dneprostroj. Si vedono e si sentono le macchine, gli operai a riposo e al lavoro. È reso omaggio ai tecnici americani. Attraversando un paesaggio desertico disseminato di macerie, il film arriva alla diga di Dzoraget in Armenia. Si tengono discorsi in armeno e in russo. La romanziera Marietta Šaginian (filmata in teatro di posa) elogia la diga. Gli americani si rilassano con la famiglia in riva al fiume Dnepr, ascoltando la musica su un giradischi portatile. Si passa infine all’inaugurazione della gigantesca centrale idroelettrica sul fiume Dnepr (ottobre 1932). In presenza di Kalinin e Ordžonikidze prendono la parola gli ingegneri, tra cui il colonnello Cooper, responsabile di molte dighe negli Stati Uniti. La sequenza finale in una sala macchine mostra le scintille che si sprigionano tra i collettori elettrici, una promessa di futuro.

Irène Bonnaud e Bernard Eisenschitz

Copia proveniente da