JÖN AZ ÖCSÉM
R.: Mihály Kertész . S.: dal poema di Antal Farkas, Sc.: Iván Slik Kovács ósi. Scgf.: Mihàly Kertész. In.: Oszkár Beregi (fratello siberiano), Ferkó Szécsi (bambino), József Kürthy (l’uomo), Ilonka Kovács (Lucy Doraine, la donna). 35mm. L.: 235m. D.: 13’ a 16 f/s
Scheda Film
Si tratta dell’unico film ungherese di Mihály Kertész ancora esistente. Venne realizzato nella primavera del 1919, dopo lo scoppio della rivoluzione, a illustrazione di un poema di propaganda scritto da Antal Farkas e apparso il 26 marzo sul giornale socialista “Népszava”. Il testo del poema da cui è tratto il film appare nelle didascalie. Il film inizia con un ritratto di vita quotidiana di una famiglia composta da tre persone, in un ambiente tipicamente operaio: il padre legge, la madre cuce, il figlio li osserva. Improvvisamente la porta si apre per una folata di vento. La famiglia si mette in ascolto, aspettando l’arrivo di qualcuno. Ora vediamo il fratello dell’uomo che combatte al fronte, dove viene ferito e imprigionato. Sui muri del carcere una scritta: “Proletari di tutto il mondo, unitevi!”. Il fratello, evaso dal carcere, agita una bandiera e arringa la folla. La porta si apre di nuovo. Il fratello tanto atteso fa irruzione, mentre una folla di rivoluzionari marcia nelle strade. Ora la famiglia, in un ambiente borghese, guarda dalla finestra il corteo che sfila nella strada.