JAMMIN’ THE BLUES

Gjon Mili

F.: Robert Burks. M.: Everett Dodd. Scgf.: Roland Hill. Int.: Lester Young, Red Callender, Harry Edison, Marlowe Morris, Sid Catlett, Barney Kessel, Jo Jones, John Simmons, Illinois Jacquet. Prod.: Warner Bros. · 35mm. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Come Forough Farrokhzad e Jean Genet, il regista di origini albanesi Gjon Mili appartiene a un piccolo gruppo di artisti cui si deve un unico film che ha però lasciato il segno nella storia del cinema. Più noto come fotografo di “Life”, Mili liberò il jazz film dalle sue tante limitazioni ed emancipò la musica dal suo ruolo di attrazione secondaria donandole specificità estetica. Per ricreare l’atmosfera delle jam session i musicisti furono scelti personalmente dall’impresario Norman Granz, e le riprese (con Robert Burks alla sua prima esperienza di direttore della fotografia) terminarono dopo quattro sessioni. Il film, che uscì nel dicembre del 1944 e fu messo in cartellone insieme a Il giuramento dei forzati di Michael Curtiz, fu anche candidato all’Oscar. Memori delle fotografie di corpi in movimento di Mili, le composizioni irradiano energia. Durante gli assoli, la macchina da presa isola i singoli musicisti ponendoli al centro della disposizione spaziale per poi staccare su inquadrature complesse che suddividono quello spazio in parti più piccole, ciascuna delle quali dona una diversa sfumatura emotiva alla musica.

Ehsan Khoshbakht

Copia proveniente da