INDUSTRIE DES ÉPONGES

Albert Samama Chikli

Distr.: Gaumont (n. 3959). DCP. D.: 6’. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Per secoli la Tunisia è stato il principale produttore di spugne del mercato mediterraneo, e le spugne uno dei più importanti beni d’esportazione del paese. Quando nel 1911 Albert Samama andò in Libia per filmare la guerra italo-turca dal fronte ottomano, lungo il viaggio realizzò riprese per vari film che avrebbe poi venduto a Gaumont, e a Zarzis, penisola a sud di Djerba sul golfo di Gabès, documentò le attività legate alla tradizionale industria delle spugne, dalle immersioni alle contrattazioni per la vendita.
Spugne! Dove siete andate? Eravate le divinità dei bagni della nostra infanzia, eravate in ogni casa. Venivamo lavati con le spugne e potevamo giocarci all’infinito, estasiati dalla loro meravigliosa capacità di trattenere tanta acqua e poi di rilasciarla sotto la pressione delle nostre mani. (E i cristiani certo ricordano la spugna che compare, compassionevole, nella scena della crocifissione).
Non c’è nemmeno bisogno di dire che l’ecosistema marino del poco profondo Golfo di Gabès, per tempo immemore una delle zone più pescose del Mediterraneo, oggi può dirsi morto, distrutto dalle emissioni della fabbrica Gabès-Gannouch (fosfati), dalle discariche incontrollate della locale industria chimica (fluoridi, metalli pesanti) e così via (sversamenti di petrolio).

Mariann Lewinsky

Copia proveniente da

Restaurato in 4K nel 2024 da Gaumont Pathé Archives a partire dal negativo originale nitrato