In the Valley of Elah

Paul Haggis

Sog.: Mark Boal, Paul Haggis. Scen.: Paul Haggis. F.: Roger Deakins. M.: Jo Francis. Scgf.: Laurence Bennett. Mus.: Mark Isham. Int.: Tommy Lee Jones (Hank Deerfield), Charlize Theron (detective Emily Sanders), James Franco (sergente Dan Carnelli), Susan Sarandon (Joan Deerfield), Josh Brolin (Buchwald), Jason Patric (tenente Kirklander), Jonathan Tucker (Mike Deerfield), Frances Fisher (Evie), Barry Corbin (Arnold Bickman), Zoe Kazan (Angie). Prod.: Paul Haggis, Laurence Becsey, Darlene Caamaño Loquet, Patrick Wachsberger per Corsan, Hwy61. Blu-ray

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel film di Paul Haggis In the Valley of Elah Tommy Lee Jones è un veterano della guerra del Vietnam ed ex membro della polizia militare, Hank Deerfield, il cui figlio Mike è scomparso dopo aver fatto ritorno in America alla fine di una missione in Iraq. Non è la prima volta che Jones veste i panni di un militare, ma quello di Hank Deerfield è un ruolo che vale una carriera, e l’attore si è spogliato di ogni traccia di vanità per interpretarlo. […] Haggis, lo sceneggiatore e regista di Crash, ha dato prova di scaltrezza: ha messo in scena per via indiretta una critica devastante alla guerra in Iraq. Anziché, poniamo, rendere la disillusione di un giovane soldato alle prese con il caos dell’occupazione ha trasferito quella disillusione nell’anima del padre militare. E il tormento provato dal padre è più toccante perché tenuto a freno dalla naturale reticenza di Jones.
[…] Scrivendo la storia Haggis è partito da un vero omicidio – la morte dello specialista Richard Davis, nel 2003, raccontata da Mark Boal in un cupo articolo di “Playboy” apparso nel maggio del 2004. Lavorando con Boal, Haggis ha cambiato la base militare e il nome della famiglia, ha aggiunto elementi di altre storie vere raccolte da reduci di guerra e ha ampliato il ruolo del padre nella ricerca degli assassini del figlio. Dopo aver chiamato la moglie (la telefonata tra un Jones stoico e una Sarandon sconvolta è un breve tragico film in sé), Hank reagisce al lutto da soldato. Nel motel da quattro soldi rifà il letto con gli angoli alla militare, e usa la sua esperienza di ex agente per scoprire l’accaduto. Il senso della vita di suo figlio, della sua propria vita e perfino della guerra sta forse nella soluzione di quel crimine. Nella sua ricerca ha solo un incerto alleato: Emily Sanders (Charlize Theron), madre nubile e detective della polizia […].
Ai fatti realmente accaduti Haggis ha aggiunto elementi del mito cinematografico. Hank richiama i patriarchi interpretati da John Wayne (in Sentieri selvaggi) o George C. Scott (in Hardcore) nella loro ricerca di figli perduti. E l’invenzione della bella detective che ha bisogno di mostrare il proprio valore può solo essere definita pura Hollywood, anche se il ruolo è delineato con tratto rapido e deciso da Haggis e interpretato con severità dalla tostissima Charlize Theron […]. Che lavorino da soli o insieme, questi due personaggi difficili e solitari formano una buona squadra, ma Haggis, posizionandoli ad angoli insoliti l’uno rispetto all’altro, rispetta la distanza che li separa; anche quando mostrano qualche emozione rinuncia a far leva sui nostri sentimenti. Nell’austero schema del film sono gli unici eroi che ci verranno concessi.

David Denby, “The New Yorker”, 17 settembre 2007

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