IN COLD BLOOD

Richard Brooks

Sc. e P.: Richard Brooks. S.: tratto da un romanzo di Truman Capote. F.: Conrad Hall. Mu.: Quincy Jones. In.: Robert Blake, Scott Wilson, John Forsythe, Paul Stewart, Jeff Corey, Gerald S. O’Loughlin, Will Geer. P.: Columbia Pictures (A Pax Enterprises Production) 35mm. D.: 134’ a 24 f/s. Bn Cinemascope

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

In seguito al successo del 1966 con il western The Professionals, sempre fotografato da Conrad Hall, il regista Richard Brooks si mise ad adattare un romanzo di Truman Capote, incentrato sulla vera storia di una famiglia assassinata nel Kansas nel 1959. Realizzato sui veri luoghi del delitto con un bianco e nero sbalorditivo, accompagnato dal dinamico jazz di Quincy Jones sulla colonna sonora, il film segue il percorso dei killer partendo dai loro progetti criminosi, mostrando la loro fuga e cattura, fino alla esecuzione. Quando la verifica del film iniziò, nei primi mesi del 1999, si scoprì che il negativo originale risultava seriamente danneggiato in più di trenta punti. Venne quindi stabilito un piano di restauro e, utilizzando una serie alternata di controtipi positivi si è giunti alla realizzazione di un rullo-B negativo in grado di scorrere a fianco al negativo originale. In questo modo, quasi tutte le sezioni danneggiate sono state sostituite. Mentre il restauro della pellicola era già in corso, sono state esaminate tutte le tracce della colonna sonora. Durante questa verifica, è stato scoperto che la migliore traccia – la più originale – risultava la banda magnetica in stereo LCR, creata a suo tempo dalla produzione. La produzione e l’assistente alla regia del film hanno confermato l’originaria intenzione di realizzare il film in stereo lo studio si oppose, per i costi eccessivi delle stampe a banda magnetica, preferendo una diffusione in mono. Le tracce in stereo e in mono sono state entrambe conservate, ma la copia che verrà presentata sarà quella originale, in stereo. Nel tentativo di realizzare una versione il più possibile vicina alle intenzioni del suo autore, il direttore della fotografia Conrad Hall è stato chiamato a supervisionare le ultime sedute del restauro. Grazie ai molti inestimabili consigli di Mr. Hall, al lavoro di Gilbert Carreras per dare le luci al film, è stato possibile preservare l’aspetto e le tonalità originali del film. Il restauro di In Cold Blood è stato diretto da Grover Crisp per Sony Pictures; il lavoro in laboratorio è stato realizzato dalla Cinetech a Valencia, California; il restauro audio da Chace Productions, Burbank, California.

Grover Crisp

La sceneggiatura e la regia di Brooks sono notevoli per aver evitato molti trabocchetti: non è un crimine raccontato dal punto di vista della polizia o del criminale; non è un trattato sociale contro la pena capitale; non è uno sfruttamento di materiali a buon mercato; e non è amatoriale nell’esecuzione tecnica, nonostante il suo sapore realista. Blake (ex star di serial da giovincello, e ultimamente attore tv) sembra assicurarsi una carriera rinnovata e di primo piano con il suo ritratto del visionario Perry Smith, che commise di fatto gli omicidi. Laconico, violento, infantile, commovente, tenero, virile, remissivo – tutti questi aspetti emergono dalla sua eccellente prestazione. L’atmosfera è intensificata dalla fotografia in bianco e nero, egregiamente diretta da Conrad Hall, il quale ha usato  obiettivi di precisione Panavision. Si potrebbe dibattere sull’uso del bianco e nero in opposizione alla fotografia a colori tenui, scelta altrettanto possibile. Ma un tale dibattito non porterebbe a nulla; Brooks ha scelto il bianco e nero e, attraverso Hall, ha usato l’intero spettro del bianco e nero per ottenere il migliore effetto drammatico.

Murf. in Variety, 13 dicembre 1967

 

Copia proveniente da