IL RITRATTO DELL’AMATA
Sc.: Guido Silvagni. Cast: Maddalena Céliat (Lucy Wetson), Cesare Dondini (Lord Wetson), Vittorio Rossi Pianelli (il pittore Maurizio Alma). Prod: Film d’Arte Italiana; 35mm. L.: 705m. D.: 30’ a 16 f/s.
Scheda Film
«Dramma di estetica e di passione, questa favola palpitante di vita riproduce un episodio d’amore della esistenza di un artista e di una signora: lo smarrimento dei sensi, la vertigine del peccato, il fascino della passione, tutto contribuirebbe a travolgere i protagonisti di questo dramma se una provvida pendenza non li salvasse. Ma l’apparenza li accusa – e solo il candore di una fanciulla sa rimettere gli avvenimenti sulla via della verità.» («Rivista Pathé», 20/10/1912)
Il ritratto dell’amata è, insieme a La modella, un film che tocca il rapporto tra l’artista e la propria Musa ispiratrice, tra l’artista e la propria opera d’arte, basandosi su un intreccio amoroso. Il film fu sapientemente diretto da Gerolamo Lo Savio, uno dei principali registi della FAI, insieme a Falena. Per Lo Savio, questo film sarà uno degli ultimi: al tempo stesso Consigliere delegato della FAI, egli nel 1914 deciderà di porre fine alla carriera da regista per dedicarsi attivamente all’amministrazione della società. Il restauro è stato realizzato a partire da un negativo originale su supporto nitrato proveniente dalla Cinémathèque Française. La copia presentava tutti i quarantuno quadri indicati in sceneggiatura. Essa è stata trasferita su supporto di sicurezza nel 1996. I lavori sono poi ripresi al fine di ottenere una copia positiva completa di didascalie. Per quel che riguarda queste ultime, esse non erano presenti nella copia originale, come accade di consueto quando ci si trova di fronte ad un negativo. Sono state ricostruite grazie al ritrovamento della sceneggiatura originale del film, conservata presso la Bibliothèque Nationale de France, Département des Arts du Spectacle. In francese nella sceneggiatura, esse sono state tradotte in italiano ed inserite nei punti corrispondenti indicati sia dalla sceneggiatura sia sul negativo.
Alessia Navantieri, Michele Canosa