IL CONFORMISTA

Bernardo Bertolucci

Sog.: dal romanzo omonimo (1951) di Alberto Moravia. Scen.: Bernardo Bertolucci. F.: Vittorio Storaro. M.: Franco Arcalli. Scgf.: Ferdinando Scarfiotti. Mus.: Georges Delerue. Int.: Jean-Louis Trintignant (Marcello Clerici), Stefania Sandrelli (Giulia), Dominique Sanda (Anna Quadri), Gastone Moschin (Manganiello), Pierre Clémenti (Lino Seminara), Enzo Tarascio (professor Quadri), José Quaglio (Italo Montanari), Milly (madre di Marcello), Yvonne Sanson (madre di Giulia), Giuseppe Addobbati (padre di Marcello). Prod.: Maurizio Lodi-Fè per Mars/Marianne/Maran. DCP. D.: 114’. Col.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Strategia del ragno e Il conformista hanno in comune il tema del tradimento, la presenza del passato che ritorna e il peso della figura paterna, con la differenza che nel Conformista il figlio, Trintignant, tradisce il professor Quadri (la figura paterna), mentre in Strategia del ragno è Athos padre ad avere tradito. In ogni caso si tratta di due parricidi che suppongono un passato e una memoria. Nel Conformista la memoria è quella del cinema francese e americano degli anni Trenta mentre Strategia del ragno si nutre di ricordi di infanzia reali […].
Ho girato Il conformista lasciando aperta la possibilità di raccontarlo cronologicamente, come nel romanzo di Moravia. Fin dall’inizio delle riprese ero affascinato però dalla possibilità di usare il viaggio in automobile come il ‘presente’ del film, il contenitore della storia. Insomma, il protagonista viaggia anche nella memoria. Per questo avevo girato molto materiale sul viaggio di Trintignant. Con un grande montatore come Kim [Arcalli], accade di poter vedere, poco a poco, la struttura del film che si materializza. La struttura di un film è solo annunciata dalla sceneggiatura e comincia a esistere e a manifestarsi durante le riprese, ma è durante il montaggio che prende definitivamente corpo.

Bernardo Bertolucci, in Enzo Ungari, Scene madri di Bernardo Bertolucci, Ubulibri, Milano 1982

Non è il caso di analizzare minutamente come e in che misura il giovane Bertolucci abbia modificato, con una libertà che sfiora la sana insolenza e nel quadro di un’obbligata potatura, figure e fatti che affollano le quattrocento pagine del romanzo moraviano per ridurle a una durata inferiore alle due ore. Basti dire che le ottanta pagine del prologo […] sono risolte in una breve sequenza, frammentata dal montaggio secondo quella distorsione allucinata della visione che è una delle cifre stilistiche dominanti del film. […]
Il sesso e il fascismo sono i due poli del Conformista. O, se si preferisce, la polpa e la buccia. Il conformista Marcello ha sete di normalità per coprire la propria inconfessata e temuta anormalità sessuale. È fascista perché vede nel fascismo il mito collettivo cui immolare, nel miraggio dell’ordine, il proprio disordine, quel che lo fa diverso dagli altri. In nome del fascismo uccide, nell’illusione di riscattare un delitto precedente con un’azione criminosa, ma legalizzata. Risulta piuttosto chiaro che in Marcello il fascismo è l’accidente, il conformismo è la sostanza: questo conformismo è fascista, ma potrebbe essere altro in diverse circostanze storiche. Sarebbe comodo ridurreIl conformista a un film ‘sul’ fascista, cioè in costume, trascurandone la carica critica di una classe e di una generazione.

Morando Morandini, Il conformista, in In viaggio con Bernardo. Il cinema di Bernardo Bertolucci, a cura di Roberto Campari e Maurizio Schiaretti, Marsilio, Venezia 1994

 

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Copia proveniente da

Restaurato in 4K da Cineteca di Bologna in collaborazione con Minerva Pictures sotto l’egida della Fondazione Bernardo Bertolucci presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire dal negativo camera originale. Con il contributo del Ministero della Cultura e il sostegno di “A Season of Classic Films”, iniziativa promossa da ACE – Association des Cinémathèques Européennes all’interno del programma Creative MEDIA della Commissione Europea