Il buono, il brutto, il cattivo

Sergio Leone

Sog.: Luciano Vincenzoni, Sergio Leone; Scen.: Age [Agenore Incrocci], Furio Scarpelli, Luciano Vincenzoni, Sergio Leone, Sergio Donati (non accreditato); F. (Techniscope, Technicolor): Tonino Delli Colli; Mo.: Eugenio Alabiso, Nino Baragli; Scgf., co.: Carlo Simi, Carlo Leva; Mu.: Ennio Morricone (versi della canzone La storia di un soldato di Tommie Connor); Su.: Vittorio De Sisti, Elio Pacella; Int.: Clint Eastwood (Joe “Biondo”), Eli Wallach (Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramírez), Lee Van Cleef (“Sentenza”), Luigi Pistilli (Padre Pablo Ramirez), Aldo Giuffré (Capitano Clinton), Rada Rassimov (Maria, la prostituta), Enzo Petito (Milton, il proprietario dell’emporio), John Bartha (lo sceriffo), Livio Lorenzon (Baker), Antonio Casale (Jackson, alias “Bill Carson”), Claudio e Sandro Scarchilli, Benito Stefanelli (membro della banda di “Sentenza”), Angelo Novi (Monk), Antonio Casas (Stevens), Aldo Sanbrell (membro della banda di “Sentenza”), Al Muloch (pistolero senza un braccio), Sergio Mendizabal, Antonio Molino Rojo, Mario Brega (caporale Wallace), Chelo Alonso (moglie di Stevens), Antonio Ruiz (il figlio più giovane di Stevens); Prod.: Alberto Grimaldi per PEA – Produzione Europee Associate/United Artists; Pri. pro.: 23 dicembre 1966 35mm. D.: 161’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Volevo mostrare l’imbecillità umana in un film picaresco insieme alla realtà della guerra. Da qualche parte ho letto che nei campi sudisti, come quello di Andersonville, morirono 120.000 persone. E non ignoravo che c’erano campi anche al Nord. Sappiamo sempre tutto dei comportamenti infami dei perdenti, mai di quelli dei vincitori. Così decisi di mostrare lo sterminio in un campo nordista. Agli americani questo non piacque… La guerra civile americana è un soggetto quasi tabù, perché la sua realtà è folle e incredibile. Ma la vera storia degli Stati Uniti è stata costruita su una violenza che né la letteratura né il cinema avevano mai mostrato come si deve. Personalmente tendo sempre a contrastare la versione ufficiale degli eventi – senza dubbio questo si deve al fatto che sono cresciuto sotto il fascismo. Ho visto in prima persona come si possa manipolare la storia, per cui metto sempre in dubbio quello che viene divulgato. Per me è diventato un riflesso incondizionato.

Sergio Leone, in Noël Simsolo, Conversations avec Sergio Leone, Stock, Parigi, 1987

Lo spirito di Il buono, il brutto, il cattivo era particolarmente eretico. Non esiste alcun riferimento morale nel film di Leone – solo un sacco di polvere. La guerra civile è qualcosa di veramente orribile che avviene sullo sfondo, ed è la scena in cui si svolgono – e in una certa misura si possono giudicare – le avventure surreali dei personaggi principali. È la guerra di qualcun altro, come doveva essere sembrata la seconda guerra mondiale al Leone che, adolescente, cresceva a Roma. La si vede riflessa in un gruppo di antieroi che guardano l’idealismo con lo stesso sospetto che riservano alla retorica; anche qui, come Leone durante i compromessi politici dell’Italia nell’immediato dopoguerra. La guerra civile non è un’aberrazione, un ostacolo alla lunga marcia del progresso: al contrario, nel film di Leone essa contiene i germi della “legge del taglione” che l’avrebbe seguita nel selvaggio West.

Christopher Frayling, Sergio Leone: to Do with Death, Faber and Faber, London – New York, 2000, tr. it. Sergio Leone. Danzando con la morte, Editrice Il Castoro, Milano 2002

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Restaurato presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema e della Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura, di SKY e della famiglia Leone, e grazie all’autorizzazione del produttore Alberto Grimaldi, a partire dal negativo originale e dalla colonna sonora magnetica. Il negativo Techniscope è stato scansionato a una risoluzione di 2k e restaurato digitalmente; la color correction è stata eseguita tenendo come riferimento una stampa positiva del 1971. La versione sonora inglese è stata restaurata dai materiali magnetici originali utilizzati per il missaggio in mono