HUDUTLARIN KANUNU

Akad Lüfti

Scen., Dial.: Ömer Lüfti Akad, Yilmaz Güney; F.: Ali Ugˇur; Mo.: Ali Ün; Mu.: Nida Tüfekçi; Int.: Yilmaz Güney (Hidir), Pervin Par (Ayse, l’insegnante), Hik-met Olgun (Yusuf), Erol Tas¸ (Ali Cello), Tuncel Kurtiz (Bekir), Osman Alyanak (Dervis Aga), Aydemir Akbas (Abuzer), Atilla Ergün (Zeki, primo luogotenente); Prod.: Dadas¸ 
35mm. D.: 74′. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il cinema ̧ turco degli anni Sessanta era ambientato in un mondo di sogno. I lm dell’epoca si ri utavano di guardare alla società turca. Hudutlarin Kanunu, che segnò l’incontro tra Yilmaz Güney e il re- gista Ömer Lüfti Akad, è uno dei lm che cambiarono questa situazione. La visione schietta e creativa di Akad in uenzò lo stile di Güney: sono ben visibili le diffe- renze nella recitazione di Güney prima e dopo Hudutlarin Kanunu. Quella di Akad fu un’in uenza positiva…

L’interpretazione naturale di Güney segnò un cambiamento nella cinematogra a turca. In Turchia era l’inizio di quello che sarebbe stato poi chiamato “Nuovo Cine- ma”. Con la sua potenza lmica e la sua raf gurazione diretta e realistica dei pro- blemi sociali, Hudutlarin Kanunu è una delle prime pietre miliari del cinema tur- co. Considerando lo stile della narrazione e della fotogra a, si potrebbe quasi dire che il lm di Akad è un western. Hudutlarin Kanunu descrive problemi fondamentali della società del Sud-Est della Turchia. La mancanza di istruzione, l’assenza di agricoltura e la disoccupazio- ne facevano sì che la gente vivesse se- condo la “legge del con ne” (Hudutlarin Kanunu), cioè praticando il contrabban- do. Hudutlarin Kanunu sottolinea l’im- portanza dell’istruzione, fattore cruciale del progresso socio-economico nei Paesi del terzo mondo. Ci aiuta inoltre a com- prendere le ragioni della guerra silenziosa che si trascina lungo il con ne sudorien- tale della Turchia. Quarantacinque anni fa Lüt Ömer Akad ammoniva la società turca sui probabili rischi che avrebbe cor- so se non si fossero attuate al più presto misure preventive. Ci ha messi in guardia con un grande e duraturo lm, Hudutlarin Kanunu.

Fatih Akin

Hudutlarin Kanunu di Ömer Lüfti Akad giunge come una rivelazione a chi vi assi- ste per la prima volta: è un’opera di gran- de forza visiva e drammatica, di ferocia e purezza assolute. L’anno in cui fu realiz- zato, il suo protagonista e cosceneggiato- re Yilmaz Güney debuttò a sua volta nella regia. E gli spettatori non saranno sorpresi di sapere che questa straordinaria colla- borazione introdusse un fondamentale cambiamento nel cinema turco, inaugurando quella che divenne nota come “la generazione dei registi”. Ancora una volta Fatih Akin, membro del consiglio direttivo della World Cinema Foundation, ci ha por- tato un lm grande e ispiratore.

Kent Jones, Direttore esecutivo WFC

Restaurato dalla World Cinema Foundation presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata.
Il restauro è stato possibile grazie a una copia positiva fornita da Nil Gurpinar, figlia del produttore del film, e di proprietà del Ministero della cultura turco. Dato che questa copia è l'unica a essere sopravvissuta al colpo di Stato del 1980 - tutte le altre furono sequestrate e distrutte - si è reso necessario un considerevole inter-vento di restauro fisico e digitale. La copia superstite era molto sporca, graffiata, piena di giunte a metà fotogramma e purtroppo priva di vari fotogrammi. Il film fu girato in bianco e nero ma venne stampa-to anche su pellicola a colori, il che comportò un significativo degrado. Mancava poi il primo rullo, ed è stato invece usato un Betacam. Il restauro è stato eseguito presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata e produrrà un nuovo duplicato negativo 35mm. La World Cinema Foundation desidera ringraziare in particolare Fatih Akin per aver raccomandato questo titolo e Ali Akdeniz e Nurhan Sekerci per aver agevolato il processo di restauro.