HOTARU NO HIKARI

Kazuo Mori

[Il bagliore della lucciola] · T. alt.: Farewell Song. Sog.: dal romanzo omonimo di Matsutaro Kawaguchi. Scen.: Ryozo Kasahara. F.: Shin’ichi Nagai. Scgf.: Koichi Takahashi. Mus.: Akira Ifukube. Int.: Ayako Wakao (Reiko Asakura), Kenji Sugawara (Toshihiko Miyamoto), Eiji Funakoshi (Kobayashi), Kazuko Ichikawa (Kyoko, la sorella di Reiko), Hisako Takihana (Kikue, la madre di Reiko), Chieko Higashiyama (Yukiko, la madre di Toshihiko), Hiroko Yajima, Yuko Yashio. Prod.: Masaichi Nagata per Daiei · 35mm. Col.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Kazuo Mori (1911-1989, noto anche come Issei Mori), artigiano tra i più esperti del cinema classico giapponese, lavorò alla Shinko Cinema e alla Daiei ma sempre in collaborazione con il formidabile produttore Masaichi Nagata. Accettava tutti gli incarichi, ma trattava ciascuno di essi con l’eleganza visiva e l’economia narrativa che gli erano proprie. I suoi film erano caratterizzati da ciò che Sadao Yamane definisce “un lirismo ricco di pathos che fluisce meravigliosamente… una sorta di soave nichilismo”. Nel dopoguerra Mori realizzò per la Daiei popolari jidai-geki (film d’ambientazione storica), compresi capolavori minori di grande intensità quali il desolato Hakuoki (Cronaca dei pallidi ciliegi, 1959) e il cupo Shiranui kengyo (Blinded by Sea Fire, 1960), in cui Shintaro Katsu interpretò per la prima volta il ruolo del massaggiatore cieco che avrebbe in seguito perfezionato nei panni dell’eroe popolare Zatoichi.
Il bagliore della lucciola è però un gendai-geki (film di ambientazione contemporanea) incentrato sulle vicissitudini di una donna nel Giappone del dopoguerra. La protagonista è interpretata da Ayako Wakao, attrice dal temperamento risoluto che ben si addice a un’epoca in cui le aspettative sul ruolo della donna stavano rapidamente e drammaticamente cambiando. Ispirato a un popolare romanzo a puntante di Matsutaro Kawaguchi, dai cui scritti sarà tratto anche il seminale Kuchizuki (Il bacio, 1957) di Yasuzo Masumura, il film è la storia di una giovane che, dopo la morte dei genitori, tiene faticosamente in vita l’attività di famiglia (la creazione di fantasie per kimono). Con questa figura femminile che tenta di conservare la propria autonomia grazie a una professione tradizionale, il film fa pensare ai melodrammi ambientati a Kyoto diretti da Kozaburo Yoshimura per la Daiei e si diletta con le potenzialità del colore nel rendere le sfumature del kimono tradizionale e la bellezza di celebri mete turistiche.

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