HISTORIA DE UNA NOCHE

Luis Saslavsky

Sog.: dalla pièce Morgen ist Feiertag di Leo Perutz. Scen.: Luis Saslavsky, Carlos Adén. F.: Alberto Etchebehere. M.: Jorge Garate, Nicolás Proserpio. Scgf.: Raúl Soldi. Mus.: Mario Maurano. Int.: Pedro López Lagar (Hugo Morel), Sabina Olmos (Laura Valenzuela), Santiago Arrieta (Daniel Romero), Sebastián Chiola (Alejandro Luzzati), Felisa Mary (Catalina), Raimundo Pastore (Don Teófilo Valenzuela), Rafael Frontaura (Bennett), María Esther Buschiazzo (Petra), Alfredo Jordán, Elvira Quiroga. Prod.: Argentina Sono Film S.A.C.I.. 35mm. D.: 93’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il punto di partenza del film è Morgen ist Feiertag, pièce di Leo Perutz presentata per la prima volta al Deutschen Volkstheater di Vienna nel 1935. Luis Saslavsky fu senza dubbio attratto dal personaggio di un cinico dal passato torbido che ritorna in una piccola città di provincia dopo una lunga assenza e, con un gesto generoso e inatteso, trae d’imbarazzo il marito della sua ex-fidanzata, un oscuro impiegato che aveva commesso un’indelicatezza.
Il film è un sottile mélange di commedia sentimentale e osservazione di costume, con tocchi di humour e un lieve profumo di scettico romanticismo. Dopo alcuni film più audaci realizzati alla fine degli anni Trenta, Saslavsky aveva raggiunto uno statuto di cineasta colto, uomo di gusto, maestro della narrazione fluida. L’inquadratura delle frasche osservate dalla giovane donna che solleva lo sguardo mentre danza con il suo fidanzato fu salutata all’epoca come una grande trovata poetica. Saslavsky ha saputo anche giocare sulla distanza tra la voce dal bel timbro, molto particolare, di Pedro López Lagar, attore spagnolo stabilitosi in Argentina dopo la Guerra Civile, sovente utilizzato in ruoli di seduttore dal fosco passato, e gli argentini Sabina Olmos e Santiago Arrieta, espressione di una quotidianità senza mistero.
Perutz, romanziere austriaco a lungo dimenticato e recentemente riscoperto, era ammirato da Borges, che negli anni Quaranta aveva fatto tradurre Il maestro del Giudizio Universale, romanzo tra poliziesco e fantastico. Disprezzato da Benjamin, apprezzato da Adorno e Musil, Perutz fu anche l’autore di due pièce teatrali, opere minori che all’epoca conobbero una certa diffusione. Rifugiatosi in Palestina dopo l’annessione dell’Austria da parte del Terzo Reich, fu grazie ad alcuni amici di Buenos Aires che alcune delle sue opere furono tradotte in spagnolo. L’anno successivo, Saslavsky si ispirò a un racconto di Perutz per un episodio del suo film Ceniza al viento. Nel 1965 diresse in Spagna un fiacco remake di Historia de una noche.

Da: Fernando Martín Peña per concessione di Argentina Sono Film.
Restaurato da INCAA per INCAATV, in collaborazione con Filmoteca Buenos Aires