HARD LUCK

Buster Keaton, Eddie Cline

Scen.: Buster Keaton, Eddie Cline. F.: Elgin Lessley. Int.: Buster Keaton (giovane triste), Virginia Fox (giovane donna), Joe Roberts (capo dei banditi), Bull Montana (marito della giovane donna). Prod.: Joseph M. Schenck per Comique Film Corporation. DCP. Bn.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Come noto, la filmografia di Buster Keaton è stata orfana di Hard Luck per più di mezzo secolo. Keaton nutriva un debole per questo film e lo cercò a lungo, come rivelò nel corso della celebre intervista rilasciata a Robert Franklin nel 1958. Non seppe mai che a Milano la Cineteca Italiana ne possedesse una copia (incompleta) dal titolo fuorviante Nel paese degli armadilli; né che un decennio dopo il primo restauro realizzato nel 1987 da Kevin Brownlow e David Gill, sarebbero affiorati nuovi materiali a svelare finalmente quella gag di cui Keaton serbava un ricordo nitidissimo. Dopo oltre quarant’anni arrivava ancora forte l’eco delle risate: “La gente continuò a ridere mentre entrava in macchina e lasciava il parcheggio… e se fossero rimasti in sala probabilmente avrebbero riso per diversi minuti durante film successivo”. Quel tuffo finale – simile ma antitetico al tentato suicidio in The Electric House – è mostrato in un’inquadratura molto keatoniana che racchiude tutto, senza stacchi. Un tuffo impossibile, un’andata e ritorno fin dall’altro capo del mondo.

Cecilia Cenciarelli

Copia proveniente da

2015

Restaurato nel 2015 da Lobster Films in collaborazione con Film Preservation Associates

Il restauro di Hard Luck è stato realizzato in 2K a partire da un controtipo negativo safety 35mm e una copia ozaphan 24mm conservati da Lobster Films. Le lacune presenti sono state completate utilizzando un nitrato proveniente dalla Cineteca Italiana, un controtipo positivo dalla Cinémathèque française e una copia 9,5 mm messa a disposizione da un collezionista privato. Le didascalie sono state ricostruite, utilizzando il carattere dell’epoca, a partire dai cartelli originali francesi. Ad eccezione della scansione della copia 24mm, realizzata presso i laboratori Éclair, tutte le lavorazioni e il restauro sono stati effettuati presso Lobster Films.