HANGMAN’S HOUSE
T. it.: La casa del boia; Sog.: da un racconto di Donn Byrne, adattato da Philip Klein; Scen.: Marion Orth; Didascalie: Malcolm Stuart Boylan; F.: George Schneiderman; Int.: Victor McLaglen (Hogan), Hobart Bosworth (James O’Brien, procuratore generale di giustizia), June Collyer (Connaught O’Brien), Larry Kent (Dermott MacDermott), Earle Foxe (John Darcy), Eric Mayne (colonnello di legione), Joseph Benke (Neddy Joe), Belle Stoddard (Anne McDermott), Marion Morrison [John Wayne] (impiccato e spettatore alla corsa di cavalli); Prod.: William Fox; Pri. pro.: 13 maggio 1928. 35mm. L. or.: 7 bobine. L.: 1942 m. D.: 71’ a 24 f/s. Bn.
Scheda Film
Hangman’s House adatta lo stile cupo di Murnau a un’ambientazione irlandese, ma con maggiore sobrietà rispetto a Four Sons (meno carrelli). L’intricata, lugubre storia di un fuggiasco dell’IRA (Victor McLaglen) che torna per uccidere il furfante (Earle Foxe) responsabile della morte di sua sorella, sembra più tedesca che irlandese nel suo brutale determinismo. Ma diversamente dal romanticismo lieve di The Shamrock Handicap e dall’irrealismo fantastico di Mother Machree, l’atmosfera fosca e le nebbie di Hangman’s House consentono a Ford di esplorare più profondamente la sua visione mitopoietica dell’Irlanda. Il cittadino Hogan di McLaglen è un reietto senza speranza in una società dilaniata dai mali del colonialismo, dalla tragedia della guerra civile e dall’onnipresente tradimento della delazione. Il finale di Hangman’s House custodisce un mistero simile alla celebre immagine finale di The Searchers, dove John Wayne, inaspettatamente ma inevitabilmente, si allontana dalla famiglia che ha riunito. Hangman’s House è degno di nota anche grazie a un indizio di grandi imprese a venire: la prima apparizione in un film di Ford del giovane che sarebbe diventato la sua stella più importante, John Wayne. Ventunenne studente di legge e giocatore di football all’Università della California del Sud, Marion “Duke” Morrison aveva fatto la comparsa e recitato in piccoli ruoli in vari altri film e durante le vacanze estive lavorava alla Fox come attrezzista. Non accreditato in Hangman’s House, Morrison appare prima in una sequenza visionaria nei panni di un uomo che sta per essere impiccato, poi è lo spettatore di una corsa di cavalli che per l’eccitazione rompe uno steccato. (da Searching for John Ford)
“C’è una corsa di cavalli, nella storia, che anticipa (sicuramente in meglio) quella di The Quiet Man”. Peter Bogdanovich, John Ford (trad. it. Il cinema secondo John Ford, Pratiche, Parma 1990)