GUNMAN’S WALK

Phil Karlson

T. it.:; Sog.: Ric Hardman; Scen.: Frank Nugent; F.: Charles Lawton Jr.; M.: Jerome Thoms; Scgf.: Robert Peterson; Trucco: Clay Campbell; Mu.: George Duning; Su.: Lambert Day; Int.: Van Heflin (Lee Hackett), Tab Hunter (Ed Hackett), Kathryn Grant (Clee Chouard), James Darren (Davy Hackett), Mickey Shaughnessy (sceriffo Will Motely), Edward Platt (Purcell Avery), Ray Teal (Jensen Sieverts), Paul Birch (Bob Selkirk); Prod.: Fred Kohlmar per Columbia Pictures Corporation 35mm. D.: 95’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Gunman’s Walk è lo spietato racconto del rapporto tra un padre (Van Heflin) e i suoi due figli, uno dei quali (Tab Hunter) incarna la figura di quei memorabili ribelli che affollavano l’immaginario degli anni ’50. Il titolo del film fa riferimento a un marciapiede della cittadina dove coloro che non riescono a liberarsi dalla maledizione della violenza (per alcuni, l’unica possibilità di indipendenza) sono destinati a soccombere. È un western meraviglioso (che arricchisce il grande filone degli anni ’50 sui pistoleri), pieno di vigore e di energia visiva, tipici del regista di The Phoenix City Story, ma anche di tenerezza, espressa in modo non esplicito da entrambe le parti, dal padre e dal figlio. Su questo sfondo si delinea la figura del padre, che ha accumulato la sua fortuna quando non esistevano ancora le leggi, e un senso di profonda comprensione con momenti di grande emozione, come quando nel finale vediamo Van Heflin, il padre, piangere.

Peter von Bagh

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