GLÜCKSKINDER
T. it.: Lasciate fare alle donne. T. int.: Lucky Kids. Sog.: dalla novella Lady Beware di Brian Marlow e Thyra Samter Winslow. Scen.: Paul Martin, Robert A. Stemmle. Dial.: Curt Goetz. F.: Konstantin Tschet. M.: Carl Otto Bartning. Scgf.: Erich Kettelhut. Mus.: Peter Kreuder. Su.: Erich Leistner, Fritz Thiery. Int.: Lilian Harvey (Ann Garden), Willy Fritsch (Gil Taylor), Paul Kemp (reporter Frank Black), Oskar Sima (reporter Stoddard), Fred Goebel (reporter Bill), Erich Kestin (reporter Hopkins). Prod.: UFA. Pri. pro.: 19 settembre 1936 DCP. D.: 90’. Bn.
Scheda Film
Glückskinder è considerato un libero rifacimento di Accadde una notte di Frank Capra, che nel 1935 aveva riscosso un grande successo in Germania. L’Ufa voleva una commedia che fosse chiaramente identificabile come prodotto nazionale. Il comunicato stampa infatti proclamava: “L’ambiente del giornalismo americano non è rappresentato attraverso una commedia di situazione ma con un ambiente e dialoghi coinvolgenti. Scelta tipicamente tedesca, perché noi non amiamo i film in cui per far ridere i personaggi devono inciampare. Una produzione su vasta scala basata sul dialogo: è questo che il film vuole osare!”. Furono le sue recenti esperienze a Hollywood a rendere il regista Paul Martin un interessante candidato per questa screwball comedy in salsa tedesca. Niente fu lasciato al caso: la sceneggiatura per il decimo film della coppia d’oro dell’Ufa, Lilian Harvey e Willy Fritsch, fu scritta dal popolare autore Robert Stemmle e i dialoghi furono affidati al drammaturgo Curt Götz, celebre per lo stile elegante e l’arguzia scanzonata. Glückskinder segue la tradizione dei primi film-operetta sonori. La magnifica canzone Ich wollt’ ich wär’ ein Huhn, accompagnata da un numero di danza, nella migliore tradizione del musical è sviluppata a partire dalla trama. La canzone serve a sottolineare l’atteggiamento spensierato del film nei confonti di problemi sociali come la disoccupazione e la povertà: aspetto interessante nella Germania nazional-socialista del 1936, dove il boom del riarmo doveva mascherare l’instabilità economica.
Per decenni l’unica copia nota di Glückskinder è stato un elemento mediocre, parzialmente distrutto dalla decomposizione, con un suono distorto e compresso. La Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung ha restaurato il film in collaborazione con la CinePost Production di Monaco a partire da una copia nitrato della Deutsche Kinemathek di Berlino. La copia nitrato conteneva molti salti dovuti alle giunte. Queste lacune sono state colmate da una copia safety del Bundesarchiv-Filmarchiv di Berlino. Per ottenere una transizione fluida tra le diverse fonti sono stati impiegati workflow 3D stereoscopici, seguiti da un restauro avanzato, automatico e manuale, dell’immagine digitale.
Anke Wilkening