Gembaku No Ko

Kaneto Shindo

T. Ing.: Children Of Hiroshima; Sog., Scen.: Kaneto Shindo; F.: Takeo Itchi(Ito); Mo.: Zenju Ìmaizumi; Scgf.: Takashlmarumo; Mu.: Akira Ifukube; Su.: Kenjlnagaoka; Int.: Nobuko Otowa (Takako Ishikawa), Osamu Takizawa (Iwakichi), Niwa Saito (Natsue Morikawa), Chikako Hosokawa (Setsu, Madre Ditakako), Masao Shimizu (Toshiaki, Padre Ditakako), Tsuneko Yamanaka, Shinya Ofuji, Takashiito; Prod.: Kindaieiga Kyokai, Mingei; Pri. Pro 6 Agosto 1952; 35mm. D.: 97′. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Children of Hiroshima (Gembaku no ko, 1952), dell’eclettico Shindo Kaneto è stilisticamente ben più ambizioso [rispetto ai film di Imai Tadashi]. Si trattava del primo film di finzione che rivelasse gli avvenimenti di Hiroshima e Nagasaki in tutto il loro orrore, e non poté essere girato se non una volta terminata l’occupazione americana, e fu levata l’interdizione di affrontare questo soggetto. In generale, non è un caso che il cinema militante si sia sviluppato soprattutto dopo il 1952. Il film di Shindo avrebbe giocato un ruolo considerevole nella campagna che condusse alla solenne rinuncia del Giappone alle armi nucleari. Il suo lirismo magniloquente, che ricorda talvolta l’iconografia del primo cinema sovietico (Arsenal), come anche la sua natura semi-documentaria e la struttura frammentaria, ne fanno una delle opere più efficaci del periodo (a pari merito con La tragedia giapponese di Kinoshita). Per certi aspetti, il film anticipa anche quelli di Oshima e dei suoi contemporanei.

Noel Burch, To the Distant Observer, Scolar Press, Londra, 1979

Copia proveniente da