FÜNF VON DER JAZZBAND

Erich Engel

S.: dalla commedia di Felix Joachimson. Sc.: Hermann Kosterlitz, Cury Alexander. F.: Reimar Kuntz. Mu.: Theo Mackeben. In.: Jenny Jugo, Rolf Von Goth, Karl Stepanek, Theo Shall, Peter Lorre. P.: Tobis. 35mm. L.: 2282m. D.: 87’ a 24 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“A prescindere da un primo tentativo, con Brecht e Karl Valentin, risalente al 1923, Engel inizia ad interessarsi alle possibilità artistiche del cinema solo in seguito all’invenzione del sonoro: ‘Non meraviglia affatto che il cinema sonoro smascheri un’eventuale carenza della rappresentazione, che il cinema muto poteva occultare; allo stesso modo è poco sorprendente che gli unici registi che fanno mostra di essere all’altezza del sonoro siano quelli capaci di afferrare tutto l’essere umano con la forza della propria rappresentazione’ (Engel, 1931). Jenny Jugo diventa la sua attrice prediletta (11 film, da Wer nimmt die Liebe ernst? a Viel Lärm um Nixi), la commedia il suo genere preferito. Per quanto i film di Engel dopo il 1933 non siano del tutto privi di concessioni alla censura nazional-socialista, né potrebbero esserlo, egli riuscì sempre a introdurre nei propri film quanto più gli premeva, la rappresentazione della mutevolezza dell’uomo e delle relazioni: ‘Entrambi, Engel e Brecht, mi insegnarono che l’uomo è mutevole. Non ho mai smesso di credergli, per quanto scosso da grossi dubbi. Occasionalmente è successo con il solo Engel, mai con Brecht’”.

(Fritz Kortner)

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