FRA DIAVOLO

Roberto Roberti, Mario Gargiulo

F.: Antonio Franco Martini. Int.: Gustavo Serena (Fra Diavolo), Tina Xeo (Grazia), Lido Manetti, Alfredo Martinelli, Enrico Vidali, Carlo Benetti, Marcella Sabbatini, Umberto Scalpellini, Mimi Dovia. Prod.: E.F.A. DCP.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dopo la fertile e trionfale stagione con Francesca Bertini (quattordici film dal 1919 al 1922), l’epoca del muto riserva a Roberto Roberti solo qualche brandello. I motivi di questa carestia realizzativa non sono del tutto chiari: Sergio Leone (ma non è il solo) incolpa i rapporti niente affatto idilliaci tra suo padre e il regime fascista. A ogni modo, il ritorno al cinema di Roberti con Fra Diavolo (codiretto da Mario Gargiulo) si lascia abbondantemente alle spalle le sofisticatezze divistiche per lanciarsi felicemente sui terreni della grande avventura. Il film mette in scena con spirito assai poco filologico le rocambolesche vicende di Michele Pezza, il patriota/bandito che, tra Settecento e Ottocento, si oppose a cavallo all’occupazione napoleonica del Regno di Napoli. È una scorribanda ricca di momenti spettacolari e giocata su un ritmo pimpante, che antepone al patriottismo le barricate in strada, le fughe sui picchi di nuda roccia, le donne da salvare dalle grinfie dei cattivi, i castelli fatti saltare in aria con la dinamite, i travestimenti, le sparatorie fino all’ultima cartuccia. Il film si muove agilmente in scorci paesaggistici ampi e suggestivi, specialmente quando segue il nostro eroe nelle sue incursioni tra le montagne appenniniche. Forse per riflesso condizionato, più di una volta avvertiamo decise consonanze col western (ma è anche vero che i film sul banditismo hanno formato, storicamente, uno dei sottogeneri italiani che più volentieri si è lasciato incantare dalle suggestioni del selvaggio West). Alla fine vincono i buoni e andiamo a casa contenti.

Andrea Meneghelli

Copia proveniente da

Restaurato nel 2020 da Cineteca di Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata a partire da una copia nitrato imbibita brasiliana