FLUIDE ET MOBILITÉ D’UN LARSEN
DCP. D.: 11’. Col.
Scheda Film
Ispirato al Libro tibetano dei morti, Fluide et mobilité d’un larsen fa parte del balletto di Maurice Béjart e Pierre Henry Le Voyage, presentato per la prima volta all’Opera di Colonia il 15 aprile 1962. La musica e il film raccontano quel momento, appena dopo la morte, in cui appare la Chiara Luce, che, secondo il Libro tibetano dei morti, se riconosciuta libera l’Essere dal ciclo delle reincarnazioni. Smarrito, l’Essere tenta di raggiungerla. I suoi salti però si fanno via via più deboli. Appaiono nuvole nere che lo accecano e che lentamente lo precipitano nell’oscurità. Fluide et mobilité d’un larsen è il primo film di Thierry Vincens, che con esso inizia a studiare i fenomeni della tensione superficiale e della miscelazione dei fluidi. Questi studi assumeranno un ruolo centrale nella sua opera e condurranno a diversi altri film, tra cui Giraglia, realizzato nel 1968 con musiche tratte dai “Jerks” composti da Pierre Henry e Michel Colombier per il balletto di Maurice Béjart Messe pour le temps présent. Fluide et mobilité d’un larsen fu proiettato per la prima volta come opera a sé stante al festival di musica elettronica di Parigi nel 1963.
Quello stesso anno, Maurice Fleuret scrisse: “Le proiezioni cinematografiche di Thierry Vincens sono più di un esempio sontuoso di cinema astratto, più di un’illustrazione visiva di un mondo interiore i cui echi ci vengono trasmessi dalla musica; insieme all’universo sonoro determinano una vera sintesi lirica la cui forza persuasiva è unica nella storia dell’arte moderna”.
César Barre