FAZIL
S.: dalla commedia L’insoumise di Pierre Frandaie e dall’adattamento Prince Fazil di Philip Klein. Sc.: Seton I.Miller. F.: L.William O’Connell. Scgr.: William S.Darling. M.: Ralph Dixon. Mus.: S.L.Rothafel (Roxy). In:: Charles Farrell (Hadji Fazil), Greta Nissen (Fabienne), John Boles (John Clavering), Mae Busch (Hélène de Breuze), Tyler Brooke (Jacques de Breuze) John T.Murray, Vadim Uraneff. P.: William Fox/Fox Film. 35mm.
Scheda Film
Melodramma sull’impossibile amore fra uno sceicco e una ragazza dell’alta società parigina, Fazil nacque come film muto ma fu distribuito con una colonna sonora composta di musica ed effetti sonori. La “theme-song” che accompagna il primo incontro fra i due protagonisti, era stata evidentemente scelta già nella fase “muta” della produzione; infatti, le parole della canzone – con un artificio non raro nel cinema muto – appaiono in sovraimpressione.
La regia di Howard Hawks (che in tutte le interviste sottovaluta l’importanza del film) riesce a costruire con grande efficacia il distacco culturale fra due razze “troppo diverse”, a spezzare il racconto con notazioni umoristiche e “leggere” e nel contempo a raccontarci di un destino crudele e inevitabile che conduce i due amanti – nonostante l’amore che li lega – all’odio e all’autodistruzione.
Del film esisteva fino ad oggi una versione in 16 millimetri che non rendeva giustizia alle doti fotografiche del film e alla colonna sonora che, pur priva di dialoghi, ha una notevole importanza e qualità. L’effetto “sceicco”, creatosi a seguito del fortunato film con Rodolfo Valentino sin dall’inizio degli anni Venti, non si era evidentemente ancora dissolto nel 1928, se la Fox decideva di mettere in cantiere un altro lavoro del genere come Fazil, che ebbe un vasto successo non solo negli Stati Uniti, ma anche in tutta Europa.
Una curiosità: il film viene presentato in Italia a luglio del 1928, un mese dopo la prima visione newyorkese; intitolato L’oasi dell’amore ebbe serie noie con la censura che impose sia nella prima che nella seconda parte la soppressione dei “vari trasporti di affetto un po’ troppo forti” (baci e trasporto della donna in braccio) e, alla fine della terza parte “la ripetizione del bacio”. (Vittorio Martinelli)
“Dosi abbondanti e generose di sesso e ‘sceiccate’ da box-office predicono un futuro pieno di dollari per questa produzione Fox […] La produzione è eccellente. Del tutto superflua e piuttosto violenta è la scena della decapitazione, all’inizio del film […] La fotografia è accreditata a L.William O’Connell, che ha fatto un ottimo lavoro. La regia di Howard Hawks è buona. Probabilmente gran parte del merito va assegnato a chi ha scritto il soggetto. Le storie di sceicchi erano state consumate fino all’osso alcuni anni fa ed è apprezzabile che la trama sia in grado di aggiungere nuovo interesse ad un tema apparentemente esaurito”. (Variety, 6/6/1928)