ÉDOUARD ET CAROLINE
Scen.: Annette Wademant, Jacques Becker. F.: Robert Le Febvre. M.: Marguerite Renoir. Scgf.: Jacques Colombier. Mus.: Jean-Jacques Grünenwad. Int.: Daniel Gélin (Édouard Mortier), Anne Vernon (Caroline Mortier), Jean Galland (Claude Beauchamp), Élina Labourdette (Florence Borch), Betty Stockfeld (Lucy Barville), Jacques François (Alain Beauchamp), William Tubbs (Spencer Borch). Prod.: Raymond Borderie per U.G.C., C.I.C.C.. DCP. D.: 85’. Bn.
Scheda Film
1949. Jacques Becker ha lasciato sua moglie per la vita da bohème con una giovane aspirante attrice, Annette Wademant. La indirizza all’Idhec e, grazie a un unico esercizio di scrittura (una scena di litigio ispirata alla loro vita quotidiana), la trasforma senza saperlo in una sceneggiatrice – che, qualche anno più tardi, scriverà con Ophuls niente meno che Madame de… e Lola Montès. Becker si stabilisce nell’appartamento di Henri-Georges Clouzot e di sua moglie, partiti per il Brasile, con la Wademant che, a vent’anni, divora Alla ricerca del tempo perduto. Una vita in comune felicemente burrascosa, un precoce choc letterario: è da questa concomitanza che nasce Édouard et Caroline. La semplicità di questo film, equazione unica tra neorealismo italiano, commedia americana e quintessenza della Francia anni Cinquanta, è pari solo alla rapidità della sua creazione: otto settimane di riprese dal 14 novembre 1950 al 12 gennaio 1951, anziché le venti che erano state necessarie per l’oneroso Rendez-vous de juillet; soltanto due scenografie – gli interni in studio; un’azione condensata in qualche ora, dalle diciannove a mezzanotte. L’intrigo, un litigio coniugale seguito da una riconciliazione, che per la sua esilità ispirerà anche i Giovani Turchi della nouvelle vague.
Charlotte Garson, Un film de femme, Tamasa Diffusion, 2013