Easy Virtue

Alfred Hitchcock

T. it.: Fragile virtù. Sog.: dall’opera teatrale omonima di Noël Coward. Scen.: Eliot Stannard. F.: Claude McDonnell. M.: Ivor Montagu. Scgf.: Clifford Pember. Int.: Isabel Jeans (Larita Filton), Robin Irvine (John Whittaker), Franklin Dyall (Aubrey Filton), Ian Hunter (avvocato dell’accusa), Violet Farebrother (madre di John), Frank Elliot (il colonnello Whittaker), Dorothy Boyd (Sarah), Benita Hume (centralinista). Prod.: C.M. Woolf, Michael Balcon per Gainsborough Pictures. 35mm. D.: 70′ a 20 f/s Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

 

Nel numero di “Picturegoer” del luglio 1927 un fotomontaggio pubblicizza così il prossimo film di Hitchcock adattato dal dramma Easy Virtue: “Portare al cinema un’opera di Noël Coward è un’ardua impresa – Hitchcock ci è riuscito!”. Tutta la critica lodò l’agile adattamento di Eliot Stannard, mentore di Hitchcock nonché sceneggiatore di tutti i suoi primi film. Era una bella sfida. Nel dramma sociale di Coward il nome dell’eroina è già infangato prima che l’azione cominci, e solo dopo ne vengono spiegate le cause. Una simile struttura, basata sul dialogo e dunque consona al teatro, nel cinema muto risultava macchinosa. Stannard riorganizzò cronologicamente Easy Virtue: il film si apre con il drammatico processo che conclude l’opera di Coward. Si scopre così l’antefatto che ha portato il marito di Larita Filton a chiedere il divorzio con l’accusa di adulterio. Si svelano gli atteggiamenti dei magistrati, superficiali e insensibili, e della stampa, riduttiva e calunniosa. Le riviste del settore esortarono i gestori delle sale a mettere in risalto Isabel Jeans, attrice ormai affermata della Gainsborough e nota soprattutto per il ruolo di vamp nella trilogia di The Rat. Charles Barr osserva che per molti versi le parabole discendenti di Roddy in Downhill e di Larita in Easy Virtue sono simili: lo scandalo perseguita i due personaggi da Londra al sud della Francia. Ancora una volta la ‘buona società’ è ostile ai perdenti.
Con Easy Virtue Hitchcock si fece ancora una volta notare, superando se stesso. Come in The Pleasure Garden e in Champagne, il film si apre con un’innovativa scena da maestro, per la quale fu usato un monocolo gigantesco con uno specchio al posto del vetro per riflettere l’attore posizionato dietro la macchina da presa e produrre così un primo piano dell’avvocato perfettamente contenuto dentro la lente. Altra scena straordinaria è quella della proposta di matrimonio di John, nella quale l’azione cruciale viene mostrata solo attraverso le espressioni facciali della centralinista che ascolta la conversazione: un tipo di espediente prediletto da Hitchcock. Altrettanto memorabile è la scena in cui Larita si presenta provocante e spavalda in cima alle scale con un vestito a strascico e un ventaglio di piume di struzzo, a incarnare la donna di fragile virtù che i suoi detrattori hanno sempre voluto vedere in lei. Pare che alla prima del film questa scena avesse scatenato gli applausi. Easy Virtue sopravvive solo in alcune copie di proiezione 16mm più o meno identiche, tutte di scarsissima qualità e notevolmente accorciate. La durata originale del film era di 2638 metri, corrispondenti a circa 94 minuti a seconda della velocità di proiezione. Ne sono rimasti solo 1940 metri, 70 minuti. Il problema principale è la qualità originale dell’immagine, che a causa delle molte ristampe ha una scarsa risoluzione. Basandosi su materiali così limitati, il restauro si è concentrato sul miglioramento della qualità, minimizzando i graffi e i danni, e sul rifacimento delle didascalie.

Bryony Dixon

 

 

Copia proveniente da

Restaurato da BFI National Archive in associazione con ITV Studios Global Entertainment e Park Circus Films.
Restauro finanziato da The American Friends of the BFI, The John S Cohen Foundation, Deluxe 142, The Idlewild Trust e numerose società cinematografiche inglesi