Dynamite

Cecil B. Demille

T. It: Dinamite; Scen.: Jeanie Macpherson; Dial.: John Howard Lawson, Gladys Unger, Jeanie Macpherson; F.: J. Pevere!! Marley; Mo.: Anne Bauchens; Scgf.: Cedric Gibbons, J. Mitchell Leisen; Mu.: Herbert Stothart; Int.: Conrad Nagel (Roger Towne), Kay Johnson (Cynthia Crothers), Charles Bickford (Hagon Derk), Julia Faye (Marcia Towne), Joel Mccrea (Marco, Lo “Sceicco”), Muriel Mccormac (Katie Derk), Robert Edeson, William Holden, Henry Stockbridge, Leslie Fenton, Barton Hepburn; Prod.: Cecil B. Demille Per Metro-Goldwyn- Mayer; Pri. Pro.: 13 Dicembre 1929; 35mm. L.: 3531 M. D.: 120′ A 22 F/S. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Come sempre [DeMille] si dimostra un maestro del dettaglio tecnico e un regista che riesce a ottenere delle impeccabili interpretazioni dai suoi attori. Tuttavia, il film è un incredibile miscuglio nel quale l’artificiosità fa a gara con il realismo e la commedia tallona il melodramma. Anche nel lavoro degli interpreti si notano momenti in cui gli attori sono esseri uma­ni, altri in cui diventano le marionette di DeMille. Il dialogo è un potpourri di vivacità e banalità e non c’è da stupirsi se il pubblico del Capitol di ieri pomeriggio abbia trovato umoristi­che delle scene che dovevano essere serie. La maggior parte del film intrattiene lo spettatore, ma verso la fine gli eventi diventano un po’ troppo bizzarri. Sia DeMille alla regia che Jeanie MacPherson alla sceneggiatura hanno bisogno di ristabilire dei limiti perché il risultato di questa audace avven­tura diventa un guazzabuglio, con personaggi che si compor­tano in modo strano e conversano in epigrammi, siano essi al country club, sia che seguano una strana serie di eventi spor­tivi o che si trovino in pericolo di morte per il crollo di una miniera di carbone. Un esempio del tipo di conversazione che si inserisce tra le scene è la confessione del marito minatore di una donna dell’alta società: egli la ama dalla sua stupida testa alla suola delle scarpe e aggiunge che vorrebbe colpirla in testa con una piccozza. Un altro esempio è la scena in cui tre persone si trovano a pochi minuti dalla morte, quando uno degli uomini, un giocatore di polo, si rivolge alla ragazza chie­dendole cosa ci sia da preoccuparsi! (…) DeMille e la MacPherson hanno chiaramente ritenuto opportuno avere della dinamite ad un certo punto del racconto, per questo hanno creato le scene nella miniera. Roger si reca lì con Cynthia solo per dire a Derk che sta per scappare con sua moglie. Ma il destino e DeMille gli faranno cambiare i piani. Kay Johnson dimostra a se stessa di essere un’attrice provet­ta con la sua interpretazione di Cynthia. Charles Bickford interpreta splendidamente il ruolo di Derk, Conrad Nagel, nei panni di Roger Towne, non si comporta male come al solito, specialmente nel dire le sue battute, merito probabilmente della regia e delle battute che gli sono state assegnate”.

Mordaunt Hall, Cedi B. DeMille’s First Talker. A Noble Scoundrel, “The New York Times”, 28 dicembre 1929

 

Copia proveniente da

Restauro finanziato da

CECIL B. DEMILLE FOUNDATION

Servizi di laboratorio forniti da

Stanford theatre film laboratory

Intervento effettuato sulla copia nitrato 35mm di Cecil B. DeMille.