DUMKA

Sergej Paradžanov

Scen.: Sergej Paradžanov. F.: Oleksij Pankratiev. Scgf.: L. Bajkova. Prod.: Studi cinematografici Dovženko, Studi televisivi di Kyiv. DCP. D.: 25’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dumka è il primo dei documentari diretti a inizio carriera da Sergej Paradžanov presso gli Studi cinematografici Dovženko di Kyiv. Il soggetto del film è il coro accademico di stato Dumka, divenuto celebre per il canto a cappella. Fondato nel 1919 all’epoca della Repubblica popolare ucraina, l’ensemble è sopravvissuto alla Seconda guerra mondiale, allo stalinismo, al disgelo, alla stagnazione, alla perestrojka, e il suo repertorio ha rispecchiato i cambiamenti e i gusti dei tempi sovietici, facendo coesistere inni patriottico-comunisti, canzoni popolari e brani della musica classica internazionale.
Il film è un collage di esibizioni che spaziano dalle canzoni popolari ispirate alle poesie di Taras Ševčenko ai canti rivoluzionari di Pavlo Tyčyna e Ivan Franko. L’inno più famoso del Partito sovietico, Lode al Partito comunista, rappresenta il momento culminante del film.
Paradžanov considerava Dumka il suo fallimento. Tuttavia esso rifletteva già in maniera piuttosto chiara la sua ricerca creativa. Il regista non era francamente interessato alla componente ideologica ma cercava l’opportunità di scoprire il folklore ucraino. Non aveva nessuna voglia di girare uno scontato film musicale per la televisione, così diede vita ai testi delle canzoni attraverso piccoli racconti poetici.
In questo modo ciascun pezzo trova il proprio immaginario. I motivi folkloristici ricorrenti, che ricordano il film d’esordio Andriješ, diventano una dichiarazione d’amore alla terra ucraina. Questo eclettismo è sottolineato dalla forza poetica delle immagini, nelle quali Paradžanov spesso riecheggia Dovženko. Il regista sottolinea inoltre il legame tra umanità e natura, esprimendo la sua ammirazione per quest’ultima. Seguendo le orme di Dovženko, ci ricorda che da questo legame è nata la cultura popolare. Come molti suoi colleghi, Paradžanov scopre l’Ucraina e la sua storia attraverso il cinema.

Stanislav Bytiutskyi

Copia proveniente da

Dumka, Zoloti ruky e Kvitka na kameni sono stati scansionati in 4K a partire dai negativi originali conservati presso l’Oleksandr Dovzhenko National Centre di Kyiv. La lavorazione è stata effettuata grazie a una speciale collaborazione con Fixafilm (Varsavia) che ha inviato uno scanner Lasergraphics Director dalla Polonia all’Ucraina con l’obiettivo di digitalizzare alcuni tra i titoli più significativi dell’Oleksandr Dovzhenko National Centre. La scansione è stata seguita a Kyiv da Łukasz Ceranka. Un leggero grading è stato effettuato presso Fixafilm e supervisionato da Daniel Bird e Oleksandr Bertman.