DOM NA TRUBNOJ
Scen.: Bela Zorič, Anatolij Mariengof, Vadim Šeršenevič, Viktor Šklovskij, Nikolaj Erdman; F.: Evgenij Alekseev; Scgf.: Sergej Kozlovskij; Int.: Vera Mareckaja (Paranja Pitunova), Vladimir Fogel’ (Golikov, parrucchiere), Elena Tjapkina (Madame Golikova, sua moglie), Vladimir Batalov (Semën), Anel’ Sudakevič (Marina), Ada Vojcik (Fenja, sindacalista), Vladimir Ural’skij (responsabile del circolo), A. Gromov (nonno Fedja), P. Bakšeev, S. Komarov, B. Barnet (un passante); Prod.: Mežrabpom-Rus’; Pri. pro.: 4 settembre 1928; 35mm. D.: 64’. Bn
Scheda Film
Dopo essersi misurato con le scene di massa e la supremazia della Storia dell’epico-rivoluzionario Moskva v Oktjabre (Mosca nell’Ottobre), Barnet torna al quotidiano.
Nella storia di Paranja, giunta nella capitale dalla campagna in cerca dello zio, il vecchio e il nuovo si scontrano e convivono in una miriade di simboli. La piazza Trubnaja, ai tempi uno dei luoghi più popolari della città, via via perde i suoi confini in una Mosca che accoglie, respinge, contiene tutto assumendo anch’essa il ruolo di protagonista. La percezione della città è pregnante e nei continui cambiamenti di posizione di macchina, gli esterni e gli interni si raccontano a vicenda in una visione di incredibile organicità fino ad arrivare alla totale messa a fuoco del personaggio. A differenza dei luoghi svuotati di Devuška s korobkoj, qui gli spazi si affollano facendo da contrappunto allo spaesamento candido di Paranja. Un equi-librio (non compromesso dalla mancanza del quinto rullo) in cui Barnet, senza alcuna intenzionalità ideologica, mette in luce il contrasto tra la protagonista e le norme comportamentali dominanti. In questo dibattersi tra vecchio e nuovo uguale attenzione e benevola ironia sono riservate agli “antagonisti” nepmany. Se nelle avventure di Nataša, la fedele governante rafforzava l’autocompiacimento di Madame Irène e dello sfaccendato consorte, nella Trubnaja l’ostentata velleità aristocratica dei Golikov nello sfruttare l’ingenua ragazza si tinge, tra burla e malinconia, di sfumature decadenti. Nei panni del padrone disperato, ancora Fogel’, attore di spicco di Kulešov, in una delle sue ultime straordinarie interpretazioni.