DIE SELTSAME GESCHICHTE DES BRANDNER KASPAR

Josef von Báky

Sog.: dal racconto Die G’schicht’ von’ Brandner-Kaspar (1871) di Franz von Kobell e dalla pièce Der Brandner Kaspar schaut ins Paradies (1934) di Joseph Maria Lutz. Scen.: Erna Fentsch. F.: Hans Schneeberger. M.: Wolfgang Becker. Mus.: Alois Melichar. Int.: Carl Wery (Kaspar Brandner), Paul Hörbiger (Tod), Ursula Lingen (Mena), Viktor Staal (Gidi), Beppo Schwaiger (Kreitmeier), Gustav Waldau (Petrus), Anton Pointner (barone Schrumpf), Rudolf Schündler (dottor Roedel). Prod.: Franz Tappers per Bavaria Filmkunst GmbH. 35mm. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Alla vigilia del suo settantesimo compleanno Kaspar Brandner riceve un visitatore inaspettato: il Boandelkramer – la morte in persona. Ma Kaspar, vivace e in forma, non ha molta voglia di lasciarsi alle spalle le gioie e i dolori della vita terrena, e quindi decide di offrire da bere al Boandelkramer. Questi, ubriacatosi di acquavite di lamponi, si fa convincere a lasciarlo in pace ancora per un anno. Grazie all’astuzia di Kaspar dodici mesi finiscono per diventare vent’anni…
Fu un’idea curiosa quella di produrre un film su Kaspar e il Boandelkramer per il pubblico più ampio della Repubblica Federale Tedesca. I personaggi sono ben noti nel sud del paese, soprattutto grazie al racconto in dialetto alto-bavarese di Franz von Kobell e al suo adattamento per il teatro di Joseph Maria Lutz, ma davvero soltanto lì. Chiedete a un abitante di Colonia, di Amburgo o di Berlino se conosce il Boandelkramer e vi ricambierà con uno sguardo inespressivo. Quindi il film ebbe un successo solo relativo… ma si adattava perfettamente al momento storico, perché Die seltsame Geschichte des Brandner Kaspar è un’allegoria sulle paure provocate da un futuro imprevedibile. Sarà anche il paradiso ad attenderci, ma chissà se è tutto vero ciò che si sente dire di quel luogo. Ricordiamo che il film uscì nello stesso periodo in cui fu fondata la Repubblica Federale Tedesca, quando la gente passò da uno stato all’altro.
In questo film le ansie più diffuse tra la popolazione trovano espressione e infine conforto. Anche le sfumature religiose del film sono in sintonia con lo Zeitgeist – si vedano anche, all’interno di questa rassegna, Bergkristall e Die Martinsklause. Un particolare curioso è la scelta di Paul Hörbiger per il ruolo del Boandelkramer, se non altro per il fatto che suo fratello Attila interpretò, più o meno in quel periodo, il ruolo del protagonista nello spettacolo di rito del Festival di Salisburgo, l’opera teatrale Jedermann. Das Spiel vom Sterben des reichen Mannes (1911) che va in scena ogni anno nella piazza del duomo: e Der Brandner Kaspar schaut ins Paradies di Lutz non è forse la risposta del popolo al capolavoro borghese di Hugo von Hofmannsthal?

 

Olaf Möller

Copia proveniente da