DER GANG IN DIE NACHT
35mm. L.o.: 1927m. L.: 1716 m D.: 85’ a 18 f/s. R.: F. W. Murnau. Sc.: Carl Meyer dal testo Die Sieger di Harriet Bloch. F.: Max Lutze. Scgf.: Heinrich Richter. In.: Erna Morena (Helene), Olaf Fönss (Dr. Eigil Boerne), Conrad Veidt (un pittore), Gudrun Brunn-Steffensen (Lily, una danzatrice), Clementine Plessner.
Scheda Film
“La regia di Murnau? Ne abbiamo già parlato quando dicemmo delle doti, anzi dei doni, di questo film per i quali, non c’è altro modo per dirlo, proviamo gratitudine. E tutto questo gli è dovuto, non occorre aggiungere altro. E l’interpretazione? Semplicemente perfetta. Si esita perfino a formulare, isolandolo dagli altri, il celebre nome di Olaf Fönss, tanto tutto è mirabile. Ma proprio in questo sta la sua arte magistrale: quel suo sapere – ancora una volta! – integrarsi con gli altri, e anzi portarli con il suo esempio trascinante allo stesso suo livello. Nessuna posa statuaria, nessun virtuosismo: e invece grande, semplice, persuasivo. Accanto a lui la stupenda Gudrun Brunn, capace di sorridere e di essere felice come non l’abbiamo veduta mai. E Conrad Veidt con sguardi per i quali non si può non pensare a un nuovo Parsifal. La prestazione più ingrata, più difficile e pertanto più magnifica l’ha fornita Erna Morena: per quattro tempi difilato stesa su un sofà, con quel suo modo di muovere la testa così colmo di tristezza, di un’infinita tristezza, con uno sguardo totalmente assente, sospirando impercettibilmente, bella come un fiore, una bellezza che fa pensare a Renoir. Provi qualcuna a imitarla. (Willy Haas, Film-Kurier, Nr. 277, 14.12.1920, in Wolfgang Jacobsen [et al.] (Hg.), Willy Haas. Der Kritiker als Mitproduzent. Texte zum Film 1920-1933, 1991)