DELO S ZASTEŽKAMI

Aleksandra Chochlova

[Il caso dei fermagli]. Sog.: dal racconto omonimo di Maksim Gor’kij. Scen.: Aleksandra Chochlova. F.: Michail Vladimirskij. Scgf.: Arnold Vajsfel’d. Int.: Galina Ivanovskaja (la vecchia), A. Bavrin (Miška, barbone), Pëtr Galadžev (Sen’ka, barbone). Prod.: Sovkino Moskva. DCP. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

È Šklovskij a suggerire a Chochlova un programma composto da cinegiornali sul ritorno di Gor’kij a Mosca e da tre adattamenti di suoi racconti. Sarà realizzato uno solo di essi, Delo s zastežkami, satira della religione pubblicata nel 1896, con quattro personaggi: tre vagabondi e una vecchia devota. Lo scrittore approva la sceneggiatura di Chochlova. Le riprese sono difficili, soprattutto in esterni, “tormentate dalla caccia al sole calante d’autunno” (Chochlova, 50 let v kino). La regista applica i metodi di preparazione di Kulešov. Chochlova: “Quando consegnai il film, qualcuno della direzione chiese dove avessi trovato dei veri vagabondi per le riprese. Dovetti ammettere che uno dei vagabondi era un allievo molto attivo di Kulešov, l’attore e scenografo Galadžev, e gli altri due erano studenti del GTK” (l’istituto di cinema poi divenuto VGIK). Contrappone loro un’attrice teatrale di provata esperienza nel ruolo della bigotta. Secondo Ana Olenina (Aleksandra Khokhlova, Women Film Pioneers Project, Columbia University, New York 2014), “le lezioni di Kulešov sul montaggio e la sua forza retorica sono evidenti in una scena che crea una prospettiva ironica sulla matrona: a molteplici inquadrature che la ritraggono mentre bacia con zelo le reliquie in chiesa si alternano immagini di lavoratori stanchi che aspettano fuori. Una didascalia sarcastica commenta ‘La signora sta accumulando santità’. In un’altra scena il montaggio di Chochlova alterna una conversazione adirata tra la matrona e i suoi sottoposti alle immagini di una pentola piena di marmellata in ebollizione, dove il liquido fumante è una metafora della tensione crescente, come il bollitore in Po zakonu (Secondo la legge)”.

Irène Bonnaud e Bernard Eisenschitz

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

Copia proveniente da

Digitalizzato in 2K nel 2020 da La Cinémathèque de Toulouse