DAWN PATROL

Howard Hawks

S.: John Monk Saunders. Sc.: H.Hawks, Dan Totheroh, Seton I.Miller. F.: Ernest Haller. M.: Ray Curtiss. Mus.: Leo Forbstein. In.: Richard Barthelmess (Dick Courtney), Douglas Fairbanks Jr (Douglas Scott), Neil Hamilton (Major Brand), William Janney (Gordon Scott), James Finlayson (il sergente), Clyde Cook (Bott), Gardner James, Edmund Breon, Frank McHugh. P.: First National/Warner Bros. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Primo film di Hawks ad essere espressamente concepito per il sonoro, Dawn Patrol si colloca nel genere “aviatorio” che aveva già dato al pubblico americano film come Hell’s Angels e Wings (film quest’ultimo che aveva tra l’altro visto una prima – e prematura – sperimentazione del sound-on-film). A detta di Hawks, il film fu apprezzato per la naturalezza e la spontaneità della recitazione, che cercava di liberarsi dell’“incubo del microfono”, oltre che per le scene in esterno e di volo che, liberando il regista dall’assillo del rumore della macchina da presa che entra nel microfono (il rumore degli aerei lo copriva), gli permettevano di girare in maniera più libera, in altre parole, più simile al “muto”.
Un film spettacolare e di grande successo che contribuisce a slegare il Vitaphone dalla rigidità “da studio” che lo aveva afflitto sin dal principio e dalla quale si libererà solo poco prima di scomparire, dando alla “luce e al suono” un film come Little Caesar, in cui il suono ha una complessità e una tessitura già talmente matura che ben pochi penserebbero che sia stato prodotto su quegli “antiquati” e “folli” dischi sincronizzati dalla mano dell’operatore.
“Dawn Patrol, per tono e ritmo, è Journey’s End applicato alla RAF. Anche qui lo spettatore trova gentiluomini inglesi di buona famiglia che si scontrano con la cruda realtà della guerra, rimanendo sempre fedeli alle migliori tradizioni di Oxford. […] Howard Hawks ha trattato il materiale a sua disposizione con intelligenza, e solo gli addetti ai lavori potrebbero apprezzare le difficoltà che ha dovuto molto probabilmente affrontare nella produzione del film. La fotografia è eccellente per tutto il film e gli effetti sono molto realistici”. (Variety 7/16/1930)

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