Das Madchen Ohne Vaterland

Peter Urban Gad

T. It.: La Fanciulla Straniera; T. Ing.: Girl With No Fatherland; Scen.: Peter Urban Gad; F.: Guido Seeber; Int.: Asta Nielsen (Zidra), Paul Meffert (Generale Czepow, Comandante Della Fortezza), Max Wogritsch (Tenente Sergej Ipanoff), Hanns Kroly, Fred Immler; Prod.: Deutsche Bioscop Gmbh E Projektions-Ag Union (Pagu); Pri. Pro.: 29 Novembre 1912 35mm. L. Or.: 1010 M. L.: 549 M. D.: 30′ A 16 F/S.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“La storia d’amore tra la “zingara” Zidra e il tenente nasce dall’inganno: la strana donna inscena un incontro fortuito nella foresta e il tenente ne rimane colpito. La donna si lascia incan­tare dai meschini interessi economici di quanti sanno di non avere chance per entrare nell’alta società e si mette a disposi­zione di una spia in cambio di denaro. Ma il tenente ha l’occhio esperto del cacciatore e considera una sua preda tutto ciò che attraversa il suo cammino nella foresta. Man mano che la storia si sviluppa lo sguardo dell’uomo si trasforma, da strumento di cattura diventa destinatario dell’incanto dei movimenti leggiadri e trasgressivi della donna. L’uomo è affascinato dall’abilità del­la donna nell’arrampicarsi a piedi nudi sui muri o camminare in equilibrio su un cannone. Più si lascia rapire dalla sua immagi­ne, più i movimenti espressivi diventano “veri”, abbandonando ogni artificiosità e arricchendosi di sentimento. Tuttavia la loro relazione si infrange tra le mura della società militarizzata di Guglielmo II, mura che la strana donna riesce facilmente a superare ma che tengono l’uomo prigioniero”.

Heide Schlupmann, Asta Nielsen, la ragazza senza patria, “Cinegrafie”, Bologna, n. 12, 1999

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