COURS DU SOIR

Nicolas Ribowski

T int : Evening Classes. Scen : Jacques Tati F : Jean Badal M : Nicole Gauduchon Mus : Léo Petit Int : Jacques Tati (il professore), Marc Monjou (un allievo) Prod : Bernard Maurice per Telecip, Specta Films DCP D : 27’ Col

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Durante le riprese di Playtime, la lunga costruzione delle scenografie, le infinite ripetizioni, le scene rigirate incessantemente creano un clima di vera frustrazione su un set di Tati. Durante quel periodo difficile, i giorni dedicati a Cours du soir sono una felice parentesi. Girato su sceneggiatura di Tati dal suo assistente Nicolas Ribowski, questo cortometraggio usa le scenografie e gli attori di Playtime. Gli uomini d’affari vengono trasformati in bravi scolaretti alla scoperta dei vari modi di fumare una sigaretta, di montare a cavallo o di cadere dalle scale. A far loro da professore di questo corso di ‘osservazione’ abbiamo Hulot che entra in classe e si toglie cappotto e cappello per assumere i tratti di Jacques Tati. Alla fine della lezione, il professore passeggia per la città. Mentre passa davanti ad alti palazzi, le facciate si scostano come per magia, rivelando un terreno abbandonato con qualche baracca di legno. Hulot scompare in una di esse. Cours du soir presenta per la prima volta sullo schermo vari numeri classici di Tati, e grazie alla sua modestia il cortometraggio costituisce un commento pertinente all’epica avventura di Playtime, di cui è l’immagine rovesciata. Svelando il rovescio della scenografia e del personaggio, Tati applica il senso dell’osservazione anche a se stesso.

Marc Dondey, Tati, Ramsay, Paris 2002

Copia proveniente da

Il negativo originale conservato presso gli Archives françaises du Film, anche se in buone condizioni, era composto da elementi disomogenei: alcuni a colori, alcuni in bianco e nero, in pellicole e formati diversi, provenienti sia da originali, sia da copie