COMMENT SONT SOIGNES NOS BLESSES DE GUERRE
P.: Pathé Frères L.: 239m, D.: 13’, 35mm
Scheda Film
È fin troppo ovvio affermare che il tempo gioca un ruolo centrale sotto molti punti di vista nel materiale non-fiction, e che molti sono i punti di vista in cui il termine può essere preso in considerazione. C’è il tempo che il non-fiction occupa e produce all’interno di un programma, il tempo del non-fiction che lo spettatore intende “acquistare” nel momento in cui entra in un cinematografo. C’è la questione dell’uso del tempo all’interno del non-fiction, o, se si preferisce, l’uso che del tempo fanno i film di non-fiction. C’è la volontà di contemporaneità, della presenza fisica della macchina da presa “nel momento in cui”, sia essa reale o “messa in scena: così Wartime London si basa sul momento in cui il film è stato girato – il 16 settembre 1916 – per confutare la propaganda tedesca; o Grand National, sviluppato e stampato su un vagone ferroviario per essere distribuito immediatamente dopo le riprese; o Incendie de l’Exposition de Bruxelles, dove la necessità di “essere sul posto” arriva a tal punto da spingere a mettere in scena l’arrivo dei pompieri, con relativa variazione del tempo interno e del ritmo del film, per cui il loro arrivo è narrato con rapide ellissi e con un montaggio relativamente veloce, mentre le riprese delle distruzioni provocate dall’incendio sono lentissime panoramiche, insistenti e infiniti piani che si susseguono identici: la lentezza dell’impotenza, dello stupore dinnanzi al disastro.