CLAUDE CHABROL, L’ENTOMOLOGISTE

André S. Labarthe con la collaborazione di Jean Douchet


Prod.: Amip / La Sept Arte / Ina Beta Sp. D.: 51’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Un travelling che va a scoprire una casa sui bordi della Loira seguito da un’inquadratura in dettaglio su un mazzo di fiori e alcuni romanzi polizieschi in edizione tascabile, una musica cupa firmata da Pierre Jansen: l’inizio di Claude Chabrol, l’entomologiste ci introduce in un universo caratterizzato da un’inquietante familiarità. Due vecchi critici dei “Cahiers du cinéma”, periodo giallo, si ritrovano. Il cineasta spiega con una precisione confinante con la maniacalità le sue condizioni di lavoro, il critico (Jean Douchet) evoca realismo e messa in scena. Di fronte all’immagine dei personaggi dei film dell’autore di La femme infidèle (Stéphane, una moglie infedele), i due eroi di Claude Chabrol, l’entomologiste sembrano restare al di qua di un mistero che nessuno si risolverà a penetrare veramente.

Jean François Rauger, in Cinema, del nostro tempo, a cura di Flavio Vergerio, CSC-Editrice Il Castoro, Milano, 1998

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