CITIZEN KANE
Sc.: Hermann J. Mankiewicz, Orson Welles con la collaborazione di John Houseman e Joseph Cotten. F.: Gregg Toland. In.: Orson Welles (Charles Foster Kane), Joseph Cotten (Jedediah Leland), Everett Sloane (Bernstein), Dorothy Comingore (Susan Alexander Kane), Ray Collins (James W. Gttys), William Alland ( Jerry Thompson), Agnes Moorehead (Mary Kane), Ruth Warrick (Emily Norton Kane). P.: Orson Welles per la Mercury Productions. D.: 119’. 35mm
Scheda Film
La storia della tecnica cinematografica è molto più complessa e meno nota di quanto si creda. E in questo ambito, un capitolo certamente ancora da scrivere in gran parte è quello della evoluzione, spesso convulsa e confusa del sonoro per il cinema. Non solo negli anni che precedettero l’imporsi del sonoro ottico, ma anche, e soprattutto, in quelli che lo seguirono. Occorre infatti tenere presente che per lunghi anni mancò uno standard univoco di registrazione e di riproduzione del sonoro cinematografico e che lo sviluppo della radiofonia e in generale della tecnologia del suono (microfoni, impianti di registrazione, amplificatori, altoparlanti) avvenne per lungo tempo in modo spasmodico. Innumeri sono stati infatti i tentativi di ottenere risultati sempre migliori, ampliando la banda passante, migliorando il rapporto segnale-rumore, cercando di creare un sonoro “tridimensionale”. La meraviglia del sonoro passava anche attraverso “meravigliosi” (o supposti tali) sistemi sonori.
In questa grande confusione, capita talvolta di avere sorprese anche sconvolgenti, come quella che riguarda Citizen Kane. Ben pochi sapevano, fino ad oggi, che il film era stato girato utilizzando uno di questi strani sistemi di sonoro, destinati ad un breve ma intenso successo. In questo caso si tratta di un sistema che permette una maggiore modulazione e una riduzione drastica del rumore di fondo.
Questa come altre scoperte (o ri-scoperte) impongono serie riflessioni sulle modalità stesse in cui molti film vengono oggi visti e rivisti. È infatti evidente che la fedele ricreazione dell’evento che è la proiezione cinematografica passa attraverso la fedele riproduzione – in questo caso – del suono che arrivava alle orecchie dello spettatore. E ciò implica, in molti casi, come in questo, la complessa ricostruzione di un sistema sonoro completo: dall’amplificazione all’altoparlante.
Così, il centro studi e ricerca Cinévolution di Mons (Belgio), ha elaborato un circuito di decodifica che permette la riproduzione di questo tipo di registrazioni su di un impianto convenzionale, a patto che sia di buona qualità, per poter sopportare dei picchi di modulazione che possono superare di 9dB il livello normale dell’impianto. In collaborazione con la Cineteca del Comune di Bologna abbiamo dotato la sala di un altoparlante d’epoca Western Electric in accordo con le caratteristiche Academy AO M-2, ed anche di un circuito particolare che adatta questa vecchia norma e che decodifica il sistema addizionale di riduzione del rumore non-complementare, fattore che costituisce la particolarità di questo sistema in cui il rumore di fondo, caratteristico delle registrazioni ottiche, è ridotto di 6dB.