Chandralekha

S.S. Vasan

Sog., Scen.: Gemini  Story Department (K.J. Mahadevan, Subbu, Sangu, Kittoo, Naina). F.: Kamal Ghosh.  M.:  Chandru. Scgf.: A.K.  Sekar. Mus.: S. Rajeshwara Rao, M.D. Parthasarthy, R. Vaidyanathan, B. Das Gupta. Canzoni: Papanasam Sivan, Kothamangalam Subbu. Int.: T.R. Rajakumari (Chandralekha),  M.K. Radha (Veer Singh), Ranjan (Shashank), Sundaribai, N.S. Krishnan, T.A. Mathuram. Prod.: S.S. Vasan per Gemini Studios
35mm. D.: 193′. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Girato originariamente in tamil e successivamente in hindi, Chandralekha fu il film indiano più costoso dell’epoca. Diretto dal poliedrico S.S. Vasan, proprietario dei Gemini Studios di Chennai, il film coniugava felicemente spettacolarità hollywoodiana e tematiche locali. Ancor oggi considerato uno dei più grandi film indiani, Chandralekha esercitò un’influenza enorme, fissando i criteri produttivi e pubblicitari dei campioni di incassi di Bombay. Fantasioso, romantico e avventuroso, il film narra la storia dei principi Veerasimhan e Sasankan, che si contendono il trono e l’amore della bellissima Chandralekha.

Il primo film spettacolare indiano

Oggi ci rendiamo conto che Chandralekha era un successo annunciato. Nel 1948, primo anno di indipendenza dell’India dopo il lungo passato coloniale, il conflitto centrale del film – la lotta tra l’usurpatore e il legittimo erede – era destinato a coinvolgere gli spettatori, portandoli a individuare tutte le allusioni e le metafore rappresentate. Il cattivo fu visto come una personificazione del crudele regime coloniale, mentre la lotta e la prigionia di Veerasimhan evocavano la lotta per la libertà dei capi del movimento nazionalista e il duro trattamento loro riservato. Le gioiose celebrazioni che accompagnano la sua liberazione e la sua ascesa al trono rispecchiavano infine lo stato d’animo della nuova nazione.
In superficie, Chandralekha è caratterizzato da trama e ambientazioni spettacolari. Nel buio della sala cinematografica, tuttavia, il film si spinge oltre l’intrattenimento puro e semplice per stabilire una profonda intesa con il pubblico facendo riferimento a concezioni condivise di valore e coraggio e proponendo personaggi che fanno di tutto per essere all’altezza di un ideale eroico e morale. In tale contesto è interessante notare il personaggio femminile centrale e il suo ruolo fondamentale nel ristabilire lo status quo. Chandralekha, che prende il suo titolo dal nome  dell’eroina,  raffigura un mondo in cui uomini e donne collaborano per ristabilire il giusto ordine delle cose e in questo rispecchia le convinzioni del regista, che credeva fermamente in una nazione autenticamente democratica basata sulla parità dei diritti tra uomini e donne.
Chandralekha segnò un punto di svolta per il pubblico tamil, che si stava affrancando dal suo genere preferito, il fiil ‘mitologico’ centrato su leggende e figure indiane, e fu importante anche per i registi che tentavano di proporre alle platee tematiche d’attualità. I drammi in costume come Chandralekha, con le loro lotte per il potere, finirono per portare gli spettatori ad accettare i film ‘sociali’ ambientati nel presente. Il film fissò anche  molte  delle  convenzioni oggi  associate  al  cinema  indiano:  le sequenze spettacolari di canti e danze, i costumi pittoreschi e le scenografi elaborate. Tutte caratteristiche considerate tipiche di Bollywood, ma di fatto emerse  dall’industria  cinematografi- ca dell’India meridionale. Fu questo il vero successo di Chandralekha: la creazione di un modello per il cinema indiano commerciale, un modello messo a disposizione dei futuri registi perché ne traessero beneficio in patria e all’estero.

Uma Vangal