CALVAIRE D’AMOUR
Sog.: Dall’omonimo Romanzo Dinoel Bazan; Scen.: Viatcheslav Tourjansky, Nathalie Dermanou; F.: Fédote Bourgassoff; Scgf.: Alexandre Lochakoff; Int.: Nathalie Lissenko (Hélène), Jeanne Bérangère (La Vecchia), Charles Vanel (Brémond), Nicolas Rimsky (Raoul D’ambreine), Nicolas Koline (Il Dottor Treillis), W. De Stryjevski, B. Malama, G. Leclerc; Prod.: Films Albatros; Distr.: Pathé Consortium Clnéma; Pri. Pro.: Parigi, 5 Ottobre 1923 35mm [Copia Incompleta]. L. Or.: 1800 M Ca. L.: 1350 M Ca. D. 60′ A 20 F/S. Bn.
Scheda Film
Calvaire d’amour è il quinto film realizzato da Viatcheslav Tourjansky per la casa di produzione Ermolieff-Cinéma. Questo veterano del cinema russo (il suo debutto è del 1912) mette qui in scena uno dei suoi melodrammi, di cui era diventato lo specialista dopo il suo arrivo in Francia, rappresentando «il trionfo dell’amore sfortunato in lotta con la tirannica cattiveria dell’uomo», incarnata dall’impeccabile Charles Vanel. La stampa dell’epoca vedeva in questo film, di cui la Cinémathèque de Toulouse ha conservato fino ad ora una copia nitrato incompleta, «un bell’affresco del dolore femminile, una fatalità inesorabile fino all’ultimo momento, una graduazione armoniosa dell’azione, il colpo di scena finale». Di sicuro un melodramma, dai codici un po’ obsoleti, ma che sa, nei suoi momenti migliori (l’ultima bobina) mettere in pratica le lezioni del Griffith di Intolérance.
Camille Blot-Wellens – Christophe Gauthier