BUCKING BROADWAY
T. it.: “All’assalto di Broadway”; Scen.: George Hively; F.: Ben F. Reynolds; Int.: Harry Carey (Cheyenne Harry), Molly Malone (Helen Clayton), L. M. Wells (Ben Clayton, suo padre), Vester Pegg (Thornton, un compratore di bestiame); Prod.: Harry Carey per Butterfly-Universal; 35mm. L.: 1213 m. D.: 59’ a 20 f/s. Col.
Scheda Film
La scoperta di Bucking Broadway agli Archives Françaises du Film è un doppio avvenimento: si tratta di uno dei rari film muti di John Ford sopravvissuti, e del primo lungometraggio restaurato dagli Archives du Film interamente in digitale, tecnica che talvolta suscita discussioni. La copia in nitrato ritrovata è una versione francese distribuita nel 1918, in quattro bobine tutte colorate. Ha molti difetti: è sgranata, graffiata, con fotogrammi mancanti, moltissime giunte e tracce di muffa; presenta un inizio di decomposizione sulle didascalie che ha costretto a toglierle dalla copia per evitare contaminazioni dell’immagine. Inizialmente è stata fatta una duplicazione a colori dell’elemento nitrato con un metodo tradizionale, senza alcuna correzione dei difetti. Ma il nome di John Ford bastava a giustificare un restauro approfondito. Ricorrere al digitale è sembrata allora la soluzione migliore. […] È stata stampata una copia lavoro in bianco e nero, che conservava i difetti originali, ed è stato elaborato uno storyboard completo del film a partire dalle immagini digitalizzate. Un primo confronto fra i due documenti di riferimento ha permesso di individuare subito alcune anomalie sopraggiunte nel momento della duplicazione in digitale (immagini invertite, scene mancanti o incomplete), e di porvi rimedio. I difetti più gravi (perforazioni rotte, giunte visibili, instabilità dell’immagine, graffi profondi, macchie…) erano stati precedentemente individuati nella copia lavoro e riportati sullo storyboard. A partire da questi rilevamenti i tecnici incaricati delle correzioni hanno effettuato i ritocchi necessari, per poi sottoporli ai restauratori per l’approvazione.
Jean-Louis Cot, in “Positif”, n. 504, 2003
Una prima visione di Bucking Broadway basta a capire come Ford, che allora aveva 22 anni, fosse già in possesso di tutte le sue capacità: la costruzione del racconto, la qualità della fotografia e delle inquadrature, il ritmo del montaggio confermano la grande maturità intravista in Straight Shooting. La trama ha come protagonista il cow-boy Cheyenne Harry (Harry Carey), che tornerà in una ventina di film girati dal regista fra il 1917 e il 1919. Questa volta Cheyenne Harry si appresta a sposare la figlia del proprietario di un ranch nel Wyoming: ma lei gli preferisce un losco trafficante che la trascina a New York. […] Come in molti western dell’epoca, l’azione del film è contemporanea al momento delle riprese. La strada del progresso industriale incrocia qui il selvaggio West: i cavalli affiancano le automobili, i cow-boy rispondono al telefono. Questo mondo variopinto e anacronistico, descritto spesso con umorismo, nasconde però una certa amarezza. Perché, dietro situazioni buffe e strampalate (i cow-boy che si precipitano alla finestra per veder passare un’automobile, l’arrivo di Cheyenne Harry in un albergo di New York), è proprio la fine di un’epoca che il cineasta vuole evocare.
Eric Loné, in “Positif”, n. 504, 2003