BOSPHORE

Maurice Pialat

F.: Willy Kurant; Mu.: Georges Delerue; Op.: Bob Wade, Pierre Asso, Claude Sluys; Prod.: Como-Films 35mm. D.: 14’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Aspects de la Turquie, hier et aujourd’hui

Tra il 1963 e il 1964, Pialat gira sette cortometraggi in Turchia, sei di questi sono oggi visibili, girati in bianco e nero (Istanbul, La Corne d’or, Maître Galip, Pehlivan, Byzance) e a colori (Bosphore), tutti con la fotografia di Willy Kurant. All’origine di questi film, Samy Halfon, che all’epoca produceva in Turchia L’Immortelle di Alain Robbe-Grillet.

Per la sua armonia tra commento e immagini è il più classico dei film della serie, e il più pittorico (l’inquadratura della riva sotto la nebbia, la barca dei pescatori sull’acqua, composti come dei quadri paesaggisti). Al contrario di Istanbul, che mostra la vita della città ed evoca le varie fasi del suo passato (Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul) mostrando diversi luoghi e monumenti (bastioni, moschee).

Copia proveniente da