BENGASI
Sog.: Augusto Genina; Scen.: Alessandro De Stefani, Ugo Betti, Augusto Genina; F.: Aldo Tonti; Op.: Guido Serra; M.: Fernando Tropea; M. sonoro: Adriana Novelli; Scgf.: Salvo D’Angelo; Cost.: Anna Maria Fea; Trucco: Nino Altieri, Nicola Squeo; Mu.: Antonio Veretti; Ass. R.: Primo Zeglio; Int.: Fosco Giachetti (cap. Enrico Berti), Amedeo Nazzari (ing. Filippo Colleoni), Maria de Tasnady (Carla Berti), Vivi Gioi (Giuliana), Laura Redi (Maria detta Fanny), Fedele Gentile (Antonio), Guido Notari (il podestà di Bengasi), Leo Garavaglia, Carlo Duse, Galeazzo Benti; Prod.: Renato e Carlo J. Bassoli per la Film Bassoli 35mm. D.: 90’.
Scheda Film
Non è certo Bengasi un film istintivo, fatto di slancio e fantasia, ma dosatissimo e sapientemente organizzato allo scopo di raggiungere un certo fine di propaganda. Conosciamo Augusto Genina come regista di film intimisti – abbiamo cara memoria di Miss Europa, Amori di mezzanotte, Amore e dolore di donna – e di film sviluppati su temi e su sfondi più ampi, da Squadrone bianco a L’assedio dell’Alcazar. Ma Genina ha realizzato anche altri film, che si potrebbero definire, grosso modo, commerciali. Ora, in Bengasi, le tre esperienze si sono riunite, per un’opera che ha un suo piglio vigoroso; (…). La società produttrice, che fa capo ai fratelli Bassoli, ha messo a disposizione del regista tutti i mezzi, non badando, come si suol dire, a spese. È stato ricostruito un quartiere di Bengasi, sono stati allestiti interni lussuosi, sono stati impiegati mezzi enormi. E i mezzi, nel cinema, contano qualcosa.
Francesco Pasinetti, Cinema, 25 settembre 1942