Behind The Screen

Charles Chaplin

Scen.: Charles Chaplin. F.: Roland Totheroh. Int.: Charles Chaplin (assistente trovarobe), Eric Campbell (trovarobe), Edna Purviance (aspirante attrice), Henry Bergman (regista del kolossal storico), Lloyd Bacon (regista del film comico), Albert Austin, John Rand, Leo White (operai), Frank J. Coleman (produttore), Charlotte Mineau, Leota Bryan (attrici), Wesley Ruggles, Tom Wood (attori), James T. Kelley (operatore). Prod.: Charles Chaplin per Lone Star Mutual. Pri  pro.: 13 novembre 1916. DCP. 2 bobine / 2 reels.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Behind the Screen è una commedia slapstick sullo slapstick con cui Chaplin si congeda per sempre dal genere. Il film è ambientato in uno studio cinematografico come i suoi ‘progenitori’ A Film Johnnie e The Masquerader (Keystone) e His New Job (Essanay), ma una maggiore distanza, professionale e temporale, dai suoi esordi cinematografici, consentono a Chaplin di elevare la parodia delle comiche precedenti, a satira. Charlot è David, assistente di Goliah, costretto ad addossarsi i compiti più pesanti mentre Goliah si prende tutti i meriti. Le trovate visive non mancano: Charlot trasporta undici sedie alla volta e prende le sembianze di un porcospino; poi, con tutta la cura e l’abilità di un parrucchiere, pettina la testa di una pelle d’orso, la friziona, la massaggia, divide i ‘capelli’ con una scriminatura nel mezzo e infine applica attorno al muso un asciugamano bollente. Finiscono nel mirino l’eccesso di torte e gli inseguimenti tanto cari a Mack Sennett qui riproposti con il solito, sostenutissimo ritmo, all’interno di una struttura narrativa più oleata e coesa. Grazie al lavoro di Kevin Brownlow e David Gill scopriamo dei ciak inediti di Edna Purviance che suona l’arpa e un altro in cui strimpella una chitarra per poi scoppiare a ridere e diversi tentativi di girare una scena in cui Charlot schiva con un piede un’ascia (ottenuta girando la scena al contrario). Come ricordato spesso, Chaplin descriverà i mesi alla Mutual come “il periodo più felice della mia vita”.

Copia proveniente da

Restaurato nel 2013 da Fondazione Cineteca di Bologna presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata in collaborazione con Lobster Films e Film Preservation Associates. Restauro sostenuto da Michel Hazanavicius