Arrowsmith

John Ford

T. it.: Un popolo muore; Sog.: dal romanzo di Sinclair Lewis; Scen.: Sidney Howard; F.: Ray June; Mu.: Alfred Newman; Int.: Ronald Colman (dottor Martin Arrowsmith), Helen Hayes (Leora Arrowsmith), A. E. Anson (professor Gottlieb), Richard Bennett (Sondelius), Claude King (dottor Tubbs), Beulah Bondi (Signora Tozer), Myrna Loy (Joyce Lanyon), Russell Hopton (Terry Wickett), De Witt Jennings (signor Tozer), John Qualen (Henry Novak), Adele Watson (signora Novak), Lumdsen Hare (signor Robert Fairland), Bert Roach (Bert Tozer), Charlotte Henry (una giovane), Clarence Brooks (Pliver Marchand), Walter Downing (City Clerk), David Landau, James Marcus, Alec B. Francis, Sidney McGrey, Florence Britton, Bobby Watson; Prod.: Samuel Goldwyn per United Artists; Pri. pro.: 1 dicembre 1931. 35mm. L.: 2771 m. D.: 101’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Adattamento di Sidney Howard del romanzo Arrowsmith (1925) di Sinclair Lewis, vincitore del Premio Pulitzer, il più prestigioso tra i film di Ford dei primi anni Trenta fu celebrato per quelle che ora sembrano tutte ragioni sbagliate. Il suo stile narrativo disuguale ed eccessivamente ellittico rispetta i temi del romanzo senza però trattarne in profondità uno solo, il dialogo è verboso, l’accento britannico e lo stile di recitazione declamatorio di Ronald Colman rendono il suo personaggio di medico di provincia ancora più pomposo e sciocco di quanto Lewis avrebbe voluto. Alcuni elementi di debolezza del film derivano dal romanzo. L’aspetto oggi più interessante della versione fordiana di Arrowsmith non è quanto rispecchi il romanzo, ma come questo film ineguale e talvolta semplicemente strano rifletta in modo indiretto alcuni dei conflitti personali che tormentavano Ford in un momento critico della sua vita. La storia di Martin Arrowsmith, la cui ambizione egomaniaca finisce per distruggere sia la sua famiglia che il suo senso di integrità personale, deve aver colpito Ford come un ammonimento. La didascalia iniziale di Arrowsmith lo identifica in maniera abbastanza fuorviante come “La storia di un uomo che dedicò la sua vita a servire e il suo cuore all’amore di una donna”. Benché teoricamente devoto a sua moglie (Helen Hayes), Arrowsmith trova difficile occuparsi dei reali bisogni di lei. Questi conflitti erano familiari a Ford dopo undici anni di una vita coniugale poco soddisfacente e litigiosa. La tendenza a trascurare la moglie e i figli per il lavoro, l’alcol, gli amici e le relazioni con altre donne portò Ford a instillare il proprio nervosismo e la propria disperazione nella caratterizzazione di Arrowsmith offerta da Colman.
Incapace di risolvere questi conflitti nella vita reale, Ford non riuscì a trovare una struttura drammatica per illustrare in modo convincente quelli del suo protagonista. Ancora una volta cercò di esprimersi con tocchi di regia abilmente inseriti qua e là nelle crepe della narrazione. L’insoddisfazione di Ford per il film si inasprì quando abbandonò il set dopo uno scontro con il produttore Samuel Goldwyn e andò a sbronzarsi. Alla fine fu licenziato. Nel 1963, quando Peter Bogdanovich gli chiese di nominare il suo film preferito tra tutti quelli che aveva girato, Ford rispose solennemente: “Arrowsmith“.

(da Searching for John Ford)

Copia proveniente da

Preservato nel 1974 da un positivo nitrato della AFI (Collezione anonima)