AN INDIAN’S GRATITUDE
Dévouement d’indien. P.: Pathé Exchange. 35mm. L.: 361m. D.: 18’ a 20 f/s.
Scheda Film
“È nell’osservazione pragmatica che la messa in scena esaurisce le sue invenzioni, e il trattamento dello spazio si conforma alla logica efficace delle tecniche di caccia. L’apparizione degli indiani in cima alla cresta del monte, sullo sfondo del cielo, è ormai un classico. Questa postazione di osservazione ideale a strapiombo, gli permette di rintracciare le prede umane o animali e di piombare su di loro dall’alto, tracciando la profondità di campo al galoppo dei loro cavalli. Alle scene d’azione succedono dei momenti di emozione pura. Quando Rose Wilson cade a terra, colpita da una pallottola e quando Testa d’Alce porta via dolcemente Amanda lontano da sua madre, un movimento panoramico accompagna i suoi sforzi e fa contrasto la resistenza della ragazza che retrocede, con le braccia tese verso il suo corpo, moltiplicando la dolorosa separazione. Con un brutale calcio al cadavere, un guerriero mette fine a questi eccessi sentimentali. Il coraggio di Testa d’Alce, di fronte ai pirati del Bulletin Pathé, non sarà ricompensato: i pionieri, pronti ad accusare l’indiano di tradimento, affrettano la sua fine. E presto, da una parte e dall’altra, la diffidenza prende piede…”.
(Claudine Kaufmann, Le silence sied à l’Indien, Cinémathèque, n. 12, 1997)