AM RANDE DER WELT
R.: Karl Grune. F.: Fritz Arno Wagner. In.: Brigitte Helm, Camilla von Hollay, Albert Steinrück, Wilhelm Dieterle, Max Schreck, Imre Raday, Jean Bradin, Victor Janson, Erwin Faber, John Georg, Felicitas Malten. 35mm. L.: 1918 D.: 73’ a 22 f/s.
Scheda Film
“Sul finire degli anni Venti, tutti i film più emozionanti venivano realizzati in Germania, e molti di questi da Mr. Lang. Le sue donne le voleva fatali e trasformava le sue attrici per adattarle a questo ideale. La sua più grande scoperta fu Miss Helm, che egli scritturò per Metropolis, il primo film di fantascienza mai realizzato. In questo film il solito scienziato pazzo la rapisce e, servendosi dell’elettricità in modo alquanto disinvolto, crea un automa a immagine e somiglianza della donna, se si esclude il fatto che la Miss Helm di cromo è senza anima e ha un occhio che non si chiude mai. Nella versione originale del film l’automa si esibisce in una danza pseudo egiziana, ma nelle versioni successive questo episodio venne eliminato, probabilmente perché ritenuto troppo scandaloso. Esso venne sostituito da un’altra sequenza che, in realtà, era infinitamente più perversa.
Vediamo un pubblico interamente maschile intento a fissare una specie di sipario teatrale argentato. Improvvisamente, Miss Helm si insinua fra le tende. Indossa un abito di raso nero che la copre dalla testa ai piedi, con un lungo strascico. La donna apre lo spacco della gonna quel tanto che basta a rivelare una coscia, dalla quale strappa una giarrettiera che, con un movimento dal guizzo serpentino, essa getta al suo pubblico. Subito una foresta di mani si alza per afferrarla e la sequenza finisce. In tutto, non poteva durare più di un minuto, ma il suo impatto era indimenticabile. In quel momento, Miss Helm sembrava un grande ragno immerso nello zucchero fuso. Non riesco a immaginare nulla di più affascinante”. (Quentin Crisp, How to go to the movies, St. Martin’s Press, New York 1989.)