Als Ich Tot War/ Wo Ist Mein Schatz?

Ernst Lubitsch

T. It.: Come Se Fossi Morto; T. Ing.: When I Was Dead; Scen.: Ernst Lubitsch; Int.: Ernst Lubitsch (Il Marito), Louise Schenrich (La Moglie), Lanchen Voss (La Suocera); Prod.: Projek- Tion-Ag Union; Pri. Pro.: Berlino, 25 Febbraio 1916; 35mm. L.: 760 M. D.: 37′ A 18 F/S. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“La riscoperta di un film di Lubitsch è sempre un avvenimento. Als ich tot war non fa eccezione. Come ci ricorda Enno Patalas nel libretto pubblicato per l’occasione, questo mediometraggio prodotto dalla PAGU è uscito il 25 febbraio 1916 sugli schermi berlinesi. Ritrovato in seguito dal collezionista Stefan Stekar (1899-1986), oggi fa parte dei fondi archivistici della Slovenska Kinoteka di Ljubljana, in un’eccellente copia leggermente colo­rata e apparentemente quasi completa. In Als ich tot war, Lubitsch incarna un bon vivant che ha problemi di rapporto con sua moglie Paula (impersonata da Louise Schenrich) e soprattutto sua suocera (Lanchen Voss). Alcune scene del film sono sor­prendenti: è il caso, in particolare, della partita a scacchi da cui deriva il quiproquo centrale del film. La precisione dei giochi di fisionomia, la maestria del montaggio alternato, ne fanno un grande momento di cinema (ricordo che siamo appena al 1916). Ciò che soprattutto colpisce, sono le mimiche di Lubitsch, esa­sperate come d’abitudine, ma talmente “deediane” che si immaginerebbe volentieri una filiazione (fino ad ora troppo poco presa in considerazione) tra l’attore comico francese e l’uomo- orchestra tedesco-russo. Una volta di più, la questione delle influenze si pone in maniera spiccata. La “comicità ebrea” di Lubitsch, così spesso identificata nella letteratura, sarebbe incrociata anche con uno humour nero di origine francese? In senso inverso, la comicità di Deed avrebbe attinto l’essenziale della propria ispirazione da alcune trovate della scena ebraica? Infine, Lubitsch avrebbe cercato di imitare, agli inizi, le ricette sperimentate da certi Boireaue altri Cretinetti? Un’analisi com­parativa più accurata permetterà senza dubbio di avanzare prossimamente qualche ipotesi in questo senso”.

Thierry Lefebvre, L’événement: Als ich tot war (Ernst Lubitsch, 1916), “1895”, n. 19, Paris, dicembre 1995

 

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