ÁLLAMI ÁRUHÁZ

Viktor Gertler

  1. ing.: State Department Store; Scen.: Szilárd Darvas, Béla Gádor, Tibor Barabás; F.: Otto Forgács; Mo.: Sándor Zákonyi; Scgf.: József Pán; Cost.: Éva Weingruber; Mu.: János Kerekes, Szabolcs Fényes; Su.: Gyula Rónay; Ass. R.: Károly Makk; Int.: Miklós Gábor (Ferenc Kocsis), Zsuzsa Petress (Ilonka), Kálmán Latabár (Dániel), Kamill Feleki (Glauziu- sz), Ida Turay (Boriska), Lajos Mányai (Dancs); Prod.: László Végh per Magyar Filmgyártó Nemzeti Vállalat 35mm. D.: 96’. Bn.
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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dopo la nazionalizzazione della produzione cinematografica ungherese nel 1948, i film erano considerati uno strumento ideologico e di propaganda da parte della guida culturale del partito unico. Questo film di Viktor Gertler, il grande decano dell’era Horthy, sarebbe diventato il simbolo di quell’epoca. Realizzato in forma di operetta con le più grandi star del periodo (Kálmán Latabár, Kamill Feleki, Pál Gábor, Imre Soós), il film attirò diversi milioni di spettatori. Ogni scena trasmette la sensazione di una vita idilliaca e di un futuro felice. Il grande magazzino, chiamato Triumph, è un modello di società. La figura del direttore (Miklós Gábor), fresco di formazione e di nomina ma di origine proletaria, è l’incarnazione del nuovo uomo socialista che si confronta con nuove ed enormi sfide: smorza l’ardore dei troppo zelanti, sconfigge gli attacchi allarmisti interni ed esterni dell’imperialismo reazionario e riesce persino a superare le titubanze della propria vita sentimentale. I due innamorati visitano i luoghi più significativi del controllo collettivo della privacy: le piscine, Margaret Island, le rimesse delle barche, le colline di Buda, mentre il momento più alto della celebrazione dell’ideologia collettivistica nasce sulla collina di Gellért, sotto il monumento sovietico: “È per il nostro bene che questa città è così bella!”

Eszter Fazekas

 

Copia proveniente da