ALL QUIET ON THE WESTERN FRONT
Tit. it.: “All’ovest niente di nuovo”; Scen.: George Abbott, dal romanzo di Erich Maria Remarque; Adattamento e dialoghi: Maxwell Anderson; Dialoghi aggiunti: Del Andrews; F.: Arthur Edeson, Karl Freund (non accr.); M.: Edgar Adams, Edward L. Cahn (non accr.), Milton Carruth (non accr.); Superv. M.: Maurice Pivar; Scgf.: Charles D. Hall, William R. Schmidt; Mu.: David Broekman, Sam Perry (non accr.), Heinz Roemheld (versione “muta”, non accr.); Su.: C. Roy Hunter; Ass. R.: Nate Watt; Int.: Louis Wolheim (Katczinsky), Lew Ayres (Paul Bäumer), John Wray (Himmelstoss, postino/sergente), Arnold Lucy (Kantorek), Ben Alexander (Franz Kemmerich), Scott Kolk (Leer), Owen Davis Jr. (Peter), Walter Browne Rogers (Behm), William Bakewell (Albert), Russell Gleason (Müller), Richard Alexander (Westhus), Harold Goodwin (Detering), “Slim” Summerville (Tjaden), G. Pat Collins (Tenente Bertinck), Beryl Mercer (Frau Bäumer), ZaSu Pitts (Frau Bäumer nella versione muta), Edmund Breese (Herr Meyer), Fred Zinnemann (soldato, non accr.); Prod.: Universal Pictures; 35mm. D.: 132’ a 24 f/s.
Scheda Film
La versione “muta” con sonoro sincronizzato di All Quiet on the Western Front è stata preservata dalla Library of Congress – Motion Picture Conservation Center di Dayton, Ohio, a partire da un master lavander nitrato positivo con colonna sonora. La pellicola contiene la versione integrale del film per il mercato estero, assemblata prima che numerosi tagli censori ne riducessero drasticamente la durata, e presenta alcuni dialoghi sincronizzati in francese, in seguito eliminati nella versione statunitense. Il regista Lewis Milestone consegnò alla Universal una versione finale del film in diciassette rulli, che la produzione ridusse a quattordici per la versione sonora. Tuttavia, all’assistente di Milestone Milton Carruth venne affidato il compito di assemblare una versione muta, e per molti aspetti il suo montaggio è più fedele alla visione originale di Milestone, presentando movimenti di camera più fluidi e conservando molte scene poi tagliate nella versione sonora.
Mike Mashon
Il film di Milestone non è il primo a descrivere la Grande Guerra dal punto di vista tedesco, ma è uno dei pochi che riesce a farlo con imparzialità. L’ambientazione era assolutamente convincente, e nel copione si scelse saggiamente di concentrarsi sugli effetti determinati dal conflitto sui singoli personaggi, piuttosto che dare definizioni ampollose alla natura della guerra. Il film evita tutti quei cliché che idealizzano “sangue e valore dall’inferno alla gloria”, offrendo uno sguardo estremamente realistico nei confronti della morte, che si cela dietro i colpi di cannone, le schegge, le baionette, il filo spinato o il proiettile di un cecchino.
Kingsey Canham, Lewis Milestone, Londra, Tantivy Press, 1974